Generali, Geronzi rafforza la prima linea

il Giornale

Mini riassetto alla linea di comando delle Generali che nominano Attilio Invernizzi vice direttore generale con responsabilità sulle Risorse umane a livello mondiale.

Mini riassetto alla linea di comando delle Generali che nominano Attilio Invernizzi vice direttore generale con responsabilità sulle Risorse umane a livello mondiale. La promozione di Invernizzi, 59 anni e finora direttore centrale responsabile delle risorse umane e organizzazione per il gruppo in Italia, è stata decisa ieri dal consiglio di amministrazione. Niente di fatto, invece, al momento per la casella del country manager, per cui Trieste sembra non avere fretta. Il board, riunitosi a Milano, avrebbe poi passato in rassegna il destino di alcune partecipazioni che il gruppo presieduto da Cesare Geronzi potrebbe ritenere non più strategiche. La quota più importante è quella in Intesa Sanpaolo, da poco limata dal 5,074% al 4,973%, una mossa che da alcuni osservatori è stata giudicata come il segnale che si può procedere a una progressiva dismissione. Il problema è soprattutto il prezzo: Generali ha in carico i titoli Intesa a 3,95 euro, molto di più dei 2,18 euro fatti segnare ieri da Ca de’ Sass in Piazza Affari. Pensare che il Leone possa ora accollarsi una simile minusvalenza per fare ordine tra le proprie partecipazioni è assai difficile. Più praticabile dal punto di vista puramente contabile sarebbe un’eventuale vendita di tutta o parte della quota del 5,5% di Commerzbank, in carico a 6,63 euro contro una quotazione attuale di mercato di 5,78. Così come quella nel Banco Santander, del quale Generali detiene poco più dell’1% a un valore di carico di 9,98 euro, contro un’ultima quotazione in Borsa a Madrid di 8,74. Per ora nel board del Leone dell’argomento se ne sarebbe parlato, con l’ipotesi di liquidare ciò che non viene ritenuto funzionale ai progetti di «bancassicurazione». Il vertice ha poi affrontato il tema dello sviluppo del progetto di CityLife, l’ex quartiere centrale di Fiera Milano, dopo il nuovo contratto di finanziamento da 1,4 miliardi a sostegno dei lavori di riqualificazione firmato con le banche e la definitiva cessione da parte di Lamaro Appalti (gruppo Toti) delle proprie quote (il 18,4%) proprio a Generali Properties e ad Allianz. Trieste è infatti ora il primo azionista con il 41,3% di Citylife, seguita da Allianz al 31,5% e Immobiliare Milano Assicurazioni (Ligresti) al 27,2 per cento.
La riunione del cda è stata preceduta da un «seminario» sulle nuove regole patrimoniali «solvency II» che potrebbero essere varate entro fine anno. E che potrebbero togliere ossigeno alle possibili operazioni del Leone, tanto che si può cominciare a pensare di fare cassa alleggerendo il portafoglio titoli. Ma solo quando i prezzi di Borsa lo permetteranno.