Passera: le banche? Non tutte uguali. Va premiato chi aiuta lo sviluppo.

Corriere della Sera

Geronzi esclude la fusione Mediobanca-Generali Faissola (Abi):sulle commissioni evitiamo nuove norme di legge, bastano i regolamenti delle authority.

“Dobbiamo come sempre riflettere, studiare per non farci bacchettare più”. Con un po’ di humor Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit, ha commentato così la relazione del Governatore al Forex. E nella frase si scorge un po’ il sentimento che ieri attraversava la platea, non foltissima, dei grandi banchieri presenti al convegno annuale organizzato a Napoli dalle associazioni degli operatori di mercato. Perché Mario Draghi se non ha lesinato in attestati di prudenza e buona gestione ai banchieri italiani, li ha anche “sollecitati” sulle commissioni, sui rapporti di trasparenza con la clientela, sulla vigilanza in relazione al riciclaggio, sulla necessità di rafforzare, gradualmente, i patrimoni in vista anche dei cambiamenti regolamentari internazionali con  l'impiego “prioritario” degli utili.
Per i banchieri ha parlato ufficialmente Corrado Faissola, presidente della loro associazione, l'Abi. Draghi ha definito necessario un intervento legislativo sulle commissioni su affidamenti e scoperti di conto e Faissola risponde che l'Abi “ha qualche riserva” su nuove norme sul tema “potrebbero determinare ulteriori distorsioni alle leggi di mercato”. Non bisogna andare “verso interventi legislativi, ma regolamentari”. Un no quindi anche se ai banchieri non è certo sfuggito che quando il Governatore annuncia che Bankitalia inoltrerà “una proposta organica di disciplina”, sembra mettere l'accento anzitutto sull'aspetto tecnico di un suo intervento in tal senso.
Sul rafforzamento patrimoniale e sulle riforme in arrivo a livello internazionale ha parlato invece  l'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, il quale ha ribadito che “bisogna premiare e incoraggiare le banche che fanno credito all'economia e trattare diversamente quelle attività che si dedicano a finanza pura e speculazione”. Il banchiere si è poi detto convinto sulla capacità dei nostri istituti di “sostenere la ripresa”. Ma ha aggiunto: “l'importante è che la ripresa ci sia”. Quindi facendo riferimento al caso Grecia ha detto che “problemi del debito sovrano ''teoricamente'' possono ripercuotersi sul sistema bancario”, ma l'Italia “sta passando questa fase assolutamente bene”.
E se sul credit crunch Draghi ha sottolineato che alla flessione del credito ha contribuito la riduzione della domanda e che è “facilmente smentibile” l'affermazione che le nuove regole indurranno contrazioni di impieghi, Maurizio Sella (ex presidente Abi) si dice “sicuro che autorità e Bankitalia agiranno in modo da non creare un credit crunch”. Da lontano risponde poi, parlando ai suoi mille manager in convention, il presidente di  Bpm Massimo Ponzellini, che definisce “traditori” i dipendenti che non danno credito ai clienti meritevoli. E dal mondo delle grandi Popolari, alle quali si è rivolto il Governatore sollecitando adeguamenti statutari per garantire le minoranze e facilitare la partecipazione dei soci alle assemblee, interviene il consigliere delegato di Ubi Victor Massiah rilevando di “non vedere problemi per la governance” dell'istituto.
La platea dei banchieri non è stata però sollecitata dai cronisti solo sulla relazione di Draghi. Così, sull' ipotesi di approdo del Governatore al vertice della Bce, il presidente di Mediobanca Cesare Geronzi e Passera lo hanno definito il “miglior candidato”. E sempre Geronzi ha risposto alle domande sui temi che sono sotto i riflettori della finanza. Sulle ipotesi di una sua presidenza in Generali, ha ribadito: “Sono due anni  che dico le stesse cose. Vale ciò che ho affermato all'assemblea di Ottobre”. In occasione dell'assise di Piazzetta Cuccia sul bilancio, il banchiere aveva dichiarato di non avere “alcun interesse alla presidenza di Generali”. E sugli scenari di fusione Mediobanca-Generali è stato molto netto nell'escluderli: “Voi sognate”.
Infine, Enrico Salza, sui rumor di un passaggio della presidenza del consiglio di gestione di Intesa a Domenico Siniscalco, ha tagliato corto: “Siniscalco è un amico”.

di Sergio Bocconi