Antonveneta, in aula Geronzi e Benetton

Corriere della Sera

Antonio Fazio parlò di "un'altra soluzione" per Antonveneta in alternativa agli olandesi di Abn Amro. E tuttavia l'ex Governatore non fece il nome di Gianpiero Fiorani

Milano - Antonio Fazio parlò di "un'altra soluzione" per Antonveneta in alternativa agli olandesi di Abn Amro. E tuttavia l'ex Governatore non fece il nome di Gianpiero Fiorani. Così, ieri, Cesare Geronzi al processo Antonveneta come testimone. Furono proprio le scalate dei furbetti a raffreddare i rapporti tra il presidente di Mediobanca, allora numero uno di Capitalia, e Fazio. Il banchiere non ha mai nascosto le personali perplessità sulle ambizioni di una "banchetta" come la Lodi. Però, ha detto al pm Gaetano Ruta, "mai mi sarei permesso di dire al Governatore di fare o non fare". Geronzi, al contrario, ha spiegato chce dopo le grandi concentrazioni "che non sono una cosa semplice, è normale che l'organo di Vigilanza si faccia carico dei problemi derivanti dalle fusioni". Pur confermando l'idea che l'ex Governatore tenesse molto "all'italianità" del sistema, anche gli altri big chiamati ieri a testimoniare, Gilberto Benetton ed Ennio Doris, hanno assicurato che Fazio non sostenne mai apertamente il piano Fiorani. "L'udienza l'abbiamo vinta noi", ha commentato Roberto Borgogno, difensore di Fazio e dell'ex capo della Vigilanza, Francesco Frasca. "E' stato chiarito che il governatore ha agito in linea con le esigenze del sistema" mentre Fiorani "è stato smentito".

 

Paola Pica