Ripa di Meana presidente

Nazione - Carlino - Giorno

Il maggior azionista è l'olandese Abn con il 9%. Cesare Geronzi resta al vertice della banca, Tra le 'new entry' spunta a sorpresa il petroliere Gian Marco Moratti. L'accordo prevede il vincolo delle quote per un periodo di tre anni

Tredici azionisti con il 29,579% del capitale da ieri regnano saldamente su Capitalia, nuova protagonista del potere finanziario. Sarà l'avvocato Vittorio Ripa di Meana a presiedere il Patto di blocco e di voto. Lunedì si riunirà il consiglio di amministrazione dimissionario e una assemblea all'inizio di dicembre nominerà il nuovo consiglio allargato a 19 membri. Il presidente Cesare Geronzi, che è stato il motore e il regista del piano di riassetto, continuerà a guidare il gruppo bancario per tre anni.
L'accordo, raccolto in un complesso patto di sindacato, ha durata triennale ed è stato firmato ieri sera nella sede della Banca di Roma in via Minghetti. Con l'obiettivo «di stabilizzare l'assetto proprietario e creare valore nel lungo termine per gli azionisti».
Una sola sorpresa sul fronte azionario: ai dodici soci previsti si è aggiunto il petroliere Gian Marco Moratti con un piccola quota dello 0,18% acquisitata attraverso la finanziaria Sinefid. La nuova mappa della stanza di comando del gruppo capitolino vede dunque nella posizione di primo azionista la banca olandese Abn Amro (9%) seguita da Regione Sicilia (3,34%), Fondazione Manodori di Reggio Emilia (3,17%), Premafin-Ligresti (3,01 % ), Tosinvest (famiglia Angelucci) 2%,Toro- De Agostini 2%, Pirelli 1,9%, Lamaro-Toti
1,75%, Colaninno 1,01%, Colacem 1%, Marchini 0,75%, Ferrarmi 0,45%, Moratti 0,18%. Una inedita tessitura che accosta ad un forte azionista estero come Abn Amro due azionisti pubblici come la Regione Sicilia e la Fondazione Manodori, alcuni grandi nomi della finanza (Ligresti, Tronchetti Provera, Colaninno) e qualche outsider eccellente ben noto a Roma (Angelucci, Colaiacovo, Toti). Molto soddisfatto dell'accordo si è subito dichiarato Adolph Collee, manager del gruppo olandese: « L'Italia resta una delle nazioni chiave della nostra strategia. Il nuovo Patto offre al management di Capitalia una forte e stabile piattaforma per il completamento del suo ambizioso business plan».
I tredici azionisti definiranno la nuova governance dell 'istituto: Abn Amro designerà 3 consiglieri fra cui un vicepresidente, gli altri soci avranno diritto ad un consigliere ciascuno (ad eccezione di Ferrari e Moratti che non entrano in cda) e fra essi sarà nominato un secondo vicepresidente.
Sono poi previsti nel cda tre consiglieri indipendenti (fra essi lo stesso Geronzi e l'amministrartore delegato Matteo Arpe) più un diciannovesimo membro «di comprovata esperienza bancaria». Il Comitato esecutivo sarà composto da sette  persone.
Il Patto prevede che le azioni sindacate non possano essere cedute per tre anni. E' anche vietato ai soci incrementare le rispettive quote, con una clausola di prelazione nell'ipotesi in cui le azioni vengano cedute a terzi. L'assemblea del Patto avrà competenza su tutte le operazioni strategiche e straordinarie come fusioni, acquisizioni o aumenti di capitale.