A Geronzi la presidenza Capitalia fino al 2006

Corriere della Sera

Oggi la firma del nuovo patto di sindacato

E' prevista per oggi pomeriggio, alle 18.30, salvo imprevisti dell'ultima ora, la firma del nuovo patto di sindacato di Capitalia. I dodici soci che con circa il 29% del capitale comporranno il nucleo stabile dell'istituto hanno ricevuto la convocazione lo scorso fine settimana, insieme alla bozza definitva del patto.
Nell'invito si parla solo di firma dell'accordo. La nomina del nuovo consiglio d'amministrazione, che dovrà riflettere i nuovi rapporti di forza, avverrà infatti solo nei prossimi giorni.
Il documento inviato ai soci, composto da una decina di pagine messe a punto da Berardino Libonati, e sottoposte nelle scorse settimane ad alcuni degli azionisti storici di Capitalia, definisce gli equilibri e al governance della banca romana. E indica esplicitamente Cesare Geronzi come presidente di Capitalia per il prossimo triennio, cioè fino alla firma del bilancio 2006, fissando in 19 il numero dei membri del consiglio d'amministrazione, tra cui due vicepresidenti.
L'accordo ha degli elementi che alcuni osservatori hanno definito «innovativi», soprattutto per la parte che riguarda il rapporto tra azionisti, consiglieri d'amministrazione e management. La nuova governance dell'istituto capitolino introduce infatti una serie di regole di comportamento a garanzia dell'indipendenza della gestione dalla proprietà. Innanzitutto non ci sarà un direttivo del patto. Le grandi operazioni «strategiche» saranno vagliate dall'assemblea del sindacato, alla quale, inoltre, spetta la sola nomina del presidente di Capitalia. Al di là delle tecnicalità del patto, nonostante il poco tempo a disposizione, ieri restavano ancora da definire alcuni punti importanti dell'accordo. Motivo per cui fino alla tarda serata sono proseguite le consultazioni informali tra i soci. Che hanno riguardato innanzitutto il nome del presidente dell'accordo. L'ipotesi di affidare il compito a Vittorio Ripa di Meana, che siede nel consiglio di Capitalia come indipendente, sembrerebbe aver perso quota. Lo stesso avvocato romano avrebbe manifestato ai vertici della banca la volontà di restare fuori. E, secondo alcune voci, avrebbe indicato anche una possibile alternativa, che probabilmente sarà portata oggi all'attenzione dei soci del patto. Si tratterebbe del giurista Natalino Irti, in passato presidente del Credito Italiano. In alternativa si è parlato anche di Libonati. Fino a ieri sera, però, veniva indicato il nome di Geronzi. I soci che spingono per affidare la presidenza al banchiere non sono pochi, al di là della disponibilità di Geronzi ad accettare il doppio ruolo di presidente della banca e del patto parasociale. Ieri sera, inoltre, restava da ultimare ancora l'elenco con i nomi dei rappresentanti dei soci nel patto e nel consiglio d'amministrazione di Capitalia. Quel che sembra certo è che gli olandesi di Abn Amro, che in portafoglio hanno il 9% dell'istituto capitolino, avranno un ruolo strategico, che si concretizzerà nel consiglio d'amministrazione, attraverso la nomina di due consiglieri e del vicepresidente di Capitalia. Gli altri soci nomineranno invece 14 consiglieri, che siederanno accanto al presidente e all'amministratore delegato. Per quanto riguarda invece il patto, gli azionisti stabili apporteranno l'intera quota in portafoglio, e nomineranno 12 membri. Di certo ci sarà Carlo Puri Negri per Pirelli e Roberto Colaninno per la Immsi. Quindi il costruttore Alfio Marchini, Gianpaolo Angelucci per Tosinvest, Pierlugi Toti per Lamaro, Carlo Colaiacovo per Colacem e il reggiano Luca Ferrarini. Fondiaria-Sai dovrebbe essere invece rappresentata da Jonella Ligresti e Toro da Antonio Belloni. Mauro Bigi, dovrebbe entrare nel patto a nome della Fondazione Manodori, di cui è presidente, mentre non è trapelato nulla circa il rappresentante della Regione Sicilia e quello di Abn Amro