Capitalia, la squadra di Geronzi

Il Sole 24 ore

Ripa di Meana: «Decisioni all'unanimità» - Ai primi di dicembre la nomina del comitato esecutivo

I grandi soci di Capitalia scelgono il nuovo consiglio di amministrazione. L'assemblea del patto di sindacato, che si è riunito ieri mattina, ha approvarlo la lista dei 19 amministratori da proporre all'approvazione dell'assemblea, che si riunirà il 3 o il 4 dicembre.
Poche, ma significative, le novità emerse ieri: anche nelle quattro nomine sulle quali ancora non era trapelato nulla nei giorni scorsi, vale a dire quelle dei consiglieri considerati indipendenti, si legge l'"impronta" del presidente della banca capitolina, Cesare Geronzi. A partire dal vice presidente, espressione "collegiale" dei 13 soci del patto: è stato designato l'ingegnere Mario Federici, esponente della storica famiglia di costruttori romani (nonché presidente della Federazione dei Cavalieri del Lavoro), che da circa 11 anni era presente nel cda della banca capitolina. Da quando, nel '92, nacque la Banca di Roma dalla fusione del Banco di Roma, del Banco di S.Spirito e della Cassa di risparmio di Roma, di cui Federici era amministratore.
Da sempre vicino a Geronzi, qualcuno legge nella sua designazione anche un segnale di distensione verso Emmanuele Emanuele, presidente della Fondazione Cassa di Roma rimasta fuori dal patto (seppure azionista) però pur nascendo dalle ceneri della vecchia Cassa oggi è tutt'altra cosa. L'altra new entry di spicco è l'ex presidente della Fiat, Paolo Fresco: anche qui l'ispiratore sarebbe Geronzi, che ha avuto modo di consolidare il rapporto con il manager in occasione degli incontri per il patto di sindacato di Mediobanca, dove sia la Fiat che Capitalia sono presenti.
Poi c'è Ahmed Menesi, governatore della banca Centrale libica. Era già presente nel cda di Capitalia ed è stato confermato, su espressa richiesta di Geronzi che ha creato per il banchiere libico un posto ad hoc: vale a dire la figura di un consigliere di "comprovata esperienza bancaria", dunque non di espressione dei soci del patto, dal quale i libici erano stati lasciati fuori. Il "ripescaggio" in cda consente a Capitalia di riconoscere un ruolo di primo piano ai libici della Lafico, che sono comunque un' azionista importante con una quota del 3%.
L'ultimo consigliere indipendente, Paolo Mariotti, è un legale romano esperto di diritto societario e di fisco, ma soprattutto di gestione dei rapporti con partner internazionali, come è appunto il primo azionista di Capitalia, la banca olandese Abn Amro (9%). La nomina è decisamente gradita agli olandesi anche perché l'avvocato, oltre a essere consulente della Reconta, vanta comunque, una lunga esperienza come sindaco in gruppi come Pepsi Italia, Hertz, Sistemi Informativi.
Vice presidente riconfermato è Adolph Collee, esponente di Abn che in cda ha altri due consiglieri: Alberto Rossetti e Grabriel Manno, quest'ultimo manager della banca impegnato nel private equity. Le altre designazioni in linea di massima erano già annunciate: Salvatore Cuffaro (Regione Sicilia), Giuliano Tagliavini (Fondazione Manodori, che però nel patto mantiene il presidente Mauro Bigi),
Jonella Ligresti (Sai-Fondiaria), Gianpaolo Angelucci (Tosinvest), Antonio Belloni (Toro). Carlo Puri Negri (Pirelli), Pierluigi Toti (Lamaro), Roberto Colaninno, Carlo Colaiacovo (Colacem), Alfio Marchini. Presidente del cda resta Cesare Geronzi, Matteo Arpe è confermato a.d.. «Tutte le designazioni sono state effettuate all'unanimità» ha dichiarato ieri il presidente del patto, Vittorio Ripa di Meana.
Il consiglio di amministrazione si riunirà per la prima volta i primi di dicembre, subito dopo l'assemblea convocata per nominarlo. In quell'occasione sarà nominato il comitato esecutivo, composto da cinque persone. Sempre in quel giorno, prima dell'assemblea, si riunirà anche il patto di sindacato che di norma è convocato prima delle assemblee.