Accordo fatto, al patto il 29,58% di Capitalia

Finanza e Mercati

Riconferma per Geronzi. Cossiga: «Non era nominato a vita?». Ripa di Meana è presidente del patto. Tre consiglieri per Abn Amro

La firma è stata apposta alle 18.30 di ieri nella storica sede romana di Via Minghetti. Capitalia ha un nuovo patto di sindacato che blocca per tre anni il 29,58% del capitale e sostituisce quello scaduto il 6 dicembre scorso. C'è voluto quasi un anno di laboriose trattative per mettere assieme 13 soci in un patto che, con l'eccezione di Mediobanca, è il più iridescente della finanza italiana.
Ci sono dentro una banca, due assicurazioni, industriali di vario tipo, costruttori e immobiliaristi, una regione, una fondazione e infine un petroliere con smodata passione per il calcio.
Primo azionista dell'istituto capitolino è la banca olandese Abn Amro, con una quota del 9 per cento. Seguono la Regione Sicilia, la Fondazione Manodori (ex grande azionista della Bipop) e Premafin della famiglia Ligresti, tutti con una partecipazione superiore al 3 per cento. La Tosinvest di Gianpaolo Angelucci e la Toro (gruppo De Agostini) avranno il 2% a testa, mentre la Pirelli deterrà una quota del 11,9%, seguita dalla Lamaro dei fratelli Toti (1,76%). Simbolica la presenza di Massimo Moratti, patron dell'Inter, con una quota dello 0,18 per cento. Per fare spazio a tutti il consiglio di amministrazione sarà allargato da 16 a 19 membri. Presidente del patto sarà Vittorio Ripa di Meana, uomo di fiducia di Cesare Geronzi.
Quest'ultimo sarà riconfermato alla «residenza di Capitalia e indicherà l'amministratore delegato. Abn Amro avrà il diritto di designare tre amministratori, tra i quali un vicepresidente. I soci con quote superiori allo 0,75% nomineranno un amministratore a testa; tre i consiglieri indipendenti, sette i membri del comitato esecutivo. Commenti al vetriolo sono arrivati dall'ex presidente della Repubblica Francesce Cossiga, che prima ancora che fosse ufficializzato l'accordo si è detto «molto meravigliato» della riconferma di Geronzi. «Credevo - ha aggiunto con il consueto sarcasmo il senatore a vita - che la carica gli fosse stata conferita a vita su espressa richiesta della Banca d'Italia».
Mentre iniziavano a trapelare i primi dettagli sul patto, in Borsa l'azione Capitalia ha recuperato terreno, dopo una seduta di fuoco durante il quale è arrivata a perdere oltre il 4 per cento. In chiusura il titolo si è assestato a -2,212 euro per azione (-2,98%).