Geronzi primo socio di Cuccia

Il Giornale

Comit cede l'8,9 di Mediobanca (per 920 miliardi). Bancaroma sale al 9,9%

La Comit ha detto addio a Mediobanca. Come anticipato dal Giornale, ieri è avvenuta la distribuzione della quota dell'istituto di Via Filodrammatici in portafoglio alla banca di Piazza Scala (8,911%), ora nel gruppo Intesa, nelle cui casse entreranno circa 920 miliardi di lire per una plusvalenza di 260 miliardi ( il prezzo unitario di vendita delle azioni Mediobanca è pari a 8,962 euro contro i 9,66 della chiusura di Borsa di ieri). All'appello degli acquirenti, già individuati un mese fa da Mediobanca, manca soltanto UniCredit, l'istituto guidato da Alessandro Profumo che, comunque, dovrebbe arrotondare la propria quota la prossima settimana in occasione del cda del 22 giugno: dal quartier generale di piazza Cordusio viene esclusa ogni <<dietrologia>> (lo stesso Profumo, nei giorni scorsi, ha chiesto di rivedere gli accordi con le Generali, di cui Mediobanca è il primo azionista) sulla momentanea assenza dalla lista degli acquirenti. Aspettando che UniCredit si porti al livello della Banca di Roma, oggi l'istituto capitolino di Cesare Geronzi risulta essere il primo azionista della banca di Enrico Cuccia con una quota pari al 9,96 per cento. Nel dettaglio, la quota di Piazza della Scala è stata così ripartita: alla Banca di Roma il 2,54% del capitale di Mediobanca, a Burgo l'1,12%, a Sai, Fondiaria, Ras, Fiat, Generali e Pirelli lo 0,07% ciascuno, a Olivetti lo 0,55%, ad Alberto Pecci lo 0,61%, a Commerzbank lo 0,52%, alle Officine Cerutti lo 0,21%, a Ferrero lo 0,03%, a Ratti lo 0,12%, a Candy lo 0,018% e, infine - in questo caso si tratta di nuovi azionisti - a Mediolanum il 2,15% e alla Sinpar di Luigi Lucchini lo 0,53 per cento. Secondo gli accordi stabiliti il mese scorso, Banca di Roma e UniCredit avrebbero dovuto attestarsi a una quota paritetica, nel capitale di Mediobanca, pari al 9,5%: è probabile, quindi, che parte della quota destinata a UniCredit sia stata per il momento <<parcheggiata>> nel portafoglio della Banca di Roma. Da registrare, iniltre, che il gruppo Pesenti, a sorpresa rispetto alle previsioni, non si è mosso dal 2,46% così come al palo sono rimasti Stefanel (allo 0,425%), Marzotto (0,583%), Lazard (2.012%) e Finpriv (2,012%). Da sottolineare, infine, che l'ingresso di Mediolanum nell'azionariato di Mediobanca fa da preludio a quello di Via Filodrammatici nel capitale della società di Ennio Doris: a Mediobanca faranno spazio lo stesso Doris e la Fininvest che cederanno l'1% a testa. Doris ha spiegato che il pacchetto del 2,15% acquistato ieri è destinato a diluirsi (come tutte le altre quote) fino al 2% quando saranno esercitati i warrant Mediobanca ancora in circolazione.