Geronzi: sulle nomine in Mediobanca deciderà l'assemblea

Corriere della Sera

Mignoli: Tronchetti Provera ha scelto di non partecipare al comitato di consultazione

MILANO- Ci sarà un rinvio delle nomine in Mediobanca? <<Assolutamente no>>, risponde Cesare Geronzi, presidente della Banca di Roma e uno dei possibili candidati alla presidenza dell'istituto di Piazzetta Cuccia al posto di Francesco Cingano. L'ipotesi di un rinvio dell'attribuzione delle cariche rispetto all'assemblea del 28 ottobre (sono in scadenza, oltre a Cingano, altri cinque consiglieri, compreso l'amministratore delegato Vincenzo Maranghi) era circolata ieri mattina, come possibile conseguenza della difficoltà da parte dei <<grandi>> azionisti di Mediobanca di trovare un accordo sui nuovi vertici. Ora è arrivata la smentita di Geronzi, che conferma il calendario già previsto. Ciò vuol dire che i principali soci, cioè le due ex banche di interesse nazionale (Unicredito e Banca di Roma), la new entry banca Mediolanum e i privati <<eccellenti>>, hanno a disposizione quindici giorni per trovare un'intesa sugli assetti futuri.
Il vertice viene designato dal patto di sindacato stipulato tra questi soci in una riunione che però deve essere ancora convocata. Lo ha confermato Ariberto Mignoli, il presidente dell'accordo: sarà il comitato direttivo del patto (detto anche comitato di consultazione), che si incontrerà il 17 ottobre, a decidere sulla data della riunione. Mignoli ha precisato che <<Marco Tronchetti Provera non è stato affatto estromesso dal comitato: non ha voluto accettare l'incarico>>. Nei giorni scorsi gli ambienti finanziari si erano interrrogati sulla mancata partecipazione del presidente della Pirelli al comitato di consultazione.
Al direttivo spetta la gestione del patto mentre all'assemblea plenaria dei partecipanti spetta indicare presidente, vicepresidente e amministratore delegato. Il direttivo è composto da sette membri: Cesare Geronzi, Lucio Rondelli ed Ennio Doris per le banche, mentre i soci industriali e finanziari sono rappresentati da Pietro Ferrero, Giampiero Pesenti e Giancarlo Cerutti. A questi si aggiungono il presidente, che deve essere, dice il regolamento, <<di comune designazione>>. Giovedì Giovanni Agnelli aveva escluso la propria disponibilità ad assumere la presidenza del patto: <<La mia candidatura - aveva detto il presidente d'onore della Fiat - è stata avanzata dai giornalisti e da qualche caricaturista di giornale. L'avvocato Ariberto Mignoli ha fatto bene il suo mestiere, non sta a noi indicare dei nomi e nemmeno ai giornalisti>>.