Mediobanca: scontro Geronzi-Maranghi
EUROFINANZA
Si fa rovente il clima a Mediobanca.
Si fa rovente il clima a Mediobanca. L'accordo sul nuovo patto di sindacato, preparato dall'amministratore delegato, Vincenzo Maranghi, ha lasciato qualche scontentezza in giro. Il più irritato risulta essere il presidente della Banca di Roma, Cesare Geronzi che avrebbe gradito acquistare l'intera partecipazione messa in vendita dalla Comit. In tal modo sarebbe diventato, con una partecipazione del 16 per cento, il principale azionista dell'istituto di via Filodrammatici. L'operazione aveva due obbiettivi 1) Dotare Banca Roma di una meichant bank di assoluto prestigio come Imi-Sanpaolo e Comit - Banca Intesa; 2) Assumere una posizione centrale in via Filodrammatici con evidenti benefici in termini di influenza e di potere.
Viceversa Geronzi si è dovuto accontentare di un po' di azioni insieme a Unicredito, Mediolanum, Andrea Riefféser e Pesenti che ormai è diventato il più fedele allealo di Mediobanca. Lo scontro, comunque, sembra solo rimandato.
Sono, infatti, sempre più insistenti le voci di un possibile cambio della guardia al vertice. Francesco Cingano, ormai anziano e debole di salute, potrebbe lasciare il posto. II candidato più accreditato è Cesare Romiti che attende con ansia la decisione della Corte di Cassazione nel processo che lo ha condannato per i falsi in bilancio alla Fiat. Se dovesse arrivare l'assoluzione si spianerebbe, per lui la strada verso via Filodrammatici così come accaduto a Roberto Mazzotta che ha ottenuto la vice presidenza di Banca Popolare di Milano. Geronzi ambisce alla stessa poltrona. Se non altro per sottrarsi all'abbraccio soffocante degli olandesi di Abn-Amro, soci ingombranti e scontenti di Banca Roma.
Viceversa Geronzi si è dovuto accontentare di un po' di azioni insieme a Unicredito, Mediolanum, Andrea Riefféser e Pesenti che ormai è diventato il più fedele allealo di Mediobanca. Lo scontro, comunque, sembra solo rimandato.
Sono, infatti, sempre più insistenti le voci di un possibile cambio della guardia al vertice. Francesco Cingano, ormai anziano e debole di salute, potrebbe lasciare il posto. II candidato più accreditato è Cesare Romiti che attende con ansia la decisione della Corte di Cassazione nel processo che lo ha condannato per i falsi in bilancio alla Fiat. Se dovesse arrivare l'assoluzione si spianerebbe, per lui la strada verso via Filodrammatici così come accaduto a Roberto Mazzotta che ha ottenuto la vice presidenza di Banca Popolare di Milano. Geronzi ambisce alla stessa poltrona. Se non altro per sottrarsi all'abbraccio soffocante degli olandesi di Abn-Amro, soci ingombranti e scontenti di Banca Roma.