Geronzi: ristrutturazione di Bancaroma entro aprile
l'Unità
« La ristrutturazione industriale avverrà entro aprile, nei tempi previsti». Dichiarazione scarna, quella di Cesare Geronzi, presidente di Bancaroma, per annunciare un riassetto che muterà in profondità il volto dell'istituto
ROMA « La ristrutturazione industriale avverrà entro aprile, nei tempi previsti». Dichiarazione scarna, quella di Cesare Geronzi, presidente di Bancaroma, per annunciare un riassetto che muterà in profondità il volto dell'istituto.
Una rivoluzione già annunciata all'indomani della «conquista » (al prezzo di 3.900 miliardi) del Mediocredito centrale: una holding di controllo deterrà gli asset creditizi (Bancaroma, Mediocredito e Banco Sicilia), che manterranno marchio e autonomia gestionale. Una concessione a Palermo, si disse all'epoca dell'acquisizione, visto che i siciliani avevano mugugnato un bel po' nei confronti di Roma.Temevano di essere cancellati con un colpo di spugna, dopo la faticosa - e virtuosa - ripresa innescata da Gianfranco Imperatori.
Oggi i mormorii sembrano finiti. Anzi, di più. Un silenzio quasi surreale circonda Bancaroma e gli altri big del credito, dopo una sinfonia di voci attorno ai destini della Bnl. Che però, per il momento, resta single. Quiete che precede la tempesta, giurano molti osservatori, che pronosticano mega-stravolgimenti, non solo nel credito romano. Qualcosa di più sulle strategie di Geronzi e compagni si saprà oggi, con il Cda di Mediocredito, e domani, con il consiglio della stessa Bancaroma, convocato ufficialmente per l'approvazione del bilancio '99. Sicuramente i rumors non mancheranno, visto che già un mese fa don Cesare lo disse chiaro e tondo: Bancaroma non si ferma qui. Prima si pensò ad Antonveneta, vista la partecipazione degli olandesi della Amro in ambedue gli istituti. Poi al colpo grosso: Bnl. In effetti l'ipotesi piacerebbe molto a Fazio, che non vede di buon occhio lo sbarco sulle rive del Tevere dei milanesi dell'Unicredit.
Palazzo Koch aveva sperato nel Montepaschi, ma sui senesi pesa una forte spaccatura interna sull'impresa Bnl. Non è detto che la frattura non si risani in tarda primavera, quando i vertici dell'istituto saranno rinnovati.
Ma nel frattempo i destini della Bnl potrebbero già essere segnati.
Non c'è da dimenticare che l'Unicredit non è uscito affatto di scena, nonostante l'«affondamento » silenzioso dell'alleanza con il Bilbao, primo azionista di Via Veneto. Gli spagnoli non parlano più di cose ital iane, quasi che non esistessero. Ma l'agguerrito amministratore delegato Alessandro Profumo a Madrid e a Roma ci pensa ancora. «Siamo ancora interessati», ha dichiarato meno di una settimana fa, mentre si diffondevano voci di un Cda straordinario da tenersi in questa settimana. Il management si riuniia giovedì, appena due giorni dopo quello di Bancaroma, e parlerà proprio di strategie di aggregazione. Insomma, nel giro di quattro giorni, potrebbero muoversi parecchie pedine sulla scacchiera bancaria.
Milano resta in vantaggio nella corsa a Bnl. Ma le abilità tattiche di Geronzi potrebbero capovolgere i pronostici. La holding, pensata per Mediocredito, si attaglierebbe assai bene all'istituto guidato da Abete e Croff. E non solo. Se l'obiettivo è quello di creare un polo bancario del centro-sud, non è escluso che anche Siena possa entrare nella partita.
Una rivoluzione già annunciata all'indomani della «conquista » (al prezzo di 3.900 miliardi) del Mediocredito centrale: una holding di controllo deterrà gli asset creditizi (Bancaroma, Mediocredito e Banco Sicilia), che manterranno marchio e autonomia gestionale. Una concessione a Palermo, si disse all'epoca dell'acquisizione, visto che i siciliani avevano mugugnato un bel po' nei confronti di Roma.Temevano di essere cancellati con un colpo di spugna, dopo la faticosa - e virtuosa - ripresa innescata da Gianfranco Imperatori.
Oggi i mormorii sembrano finiti. Anzi, di più. Un silenzio quasi surreale circonda Bancaroma e gli altri big del credito, dopo una sinfonia di voci attorno ai destini della Bnl. Che però, per il momento, resta single. Quiete che precede la tempesta, giurano molti osservatori, che pronosticano mega-stravolgimenti, non solo nel credito romano. Qualcosa di più sulle strategie di Geronzi e compagni si saprà oggi, con il Cda di Mediocredito, e domani, con il consiglio della stessa Bancaroma, convocato ufficialmente per l'approvazione del bilancio '99. Sicuramente i rumors non mancheranno, visto che già un mese fa don Cesare lo disse chiaro e tondo: Bancaroma non si ferma qui. Prima si pensò ad Antonveneta, vista la partecipazione degli olandesi della Amro in ambedue gli istituti. Poi al colpo grosso: Bnl. In effetti l'ipotesi piacerebbe molto a Fazio, che non vede di buon occhio lo sbarco sulle rive del Tevere dei milanesi dell'Unicredit.
Palazzo Koch aveva sperato nel Montepaschi, ma sui senesi pesa una forte spaccatura interna sull'impresa Bnl. Non è detto che la frattura non si risani in tarda primavera, quando i vertici dell'istituto saranno rinnovati.
Ma nel frattempo i destini della Bnl potrebbero già essere segnati.
Non c'è da dimenticare che l'Unicredit non è uscito affatto di scena, nonostante l'«affondamento » silenzioso dell'alleanza con il Bilbao, primo azionista di Via Veneto. Gli spagnoli non parlano più di cose ital iane, quasi che non esistessero. Ma l'agguerrito amministratore delegato Alessandro Profumo a Madrid e a Roma ci pensa ancora. «Siamo ancora interessati», ha dichiarato meno di una settimana fa, mentre si diffondevano voci di un Cda straordinario da tenersi in questa settimana. Il management si riuniia giovedì, appena due giorni dopo quello di Bancaroma, e parlerà proprio di strategie di aggregazione. Insomma, nel giro di quattro giorni, potrebbero muoversi parecchie pedine sulla scacchiera bancaria.
Milano resta in vantaggio nella corsa a Bnl. Ma le abilità tattiche di Geronzi potrebbero capovolgere i pronostici. La holding, pensata per Mediocredito, si attaglierebbe assai bene all'istituto guidato da Abete e Croff. E non solo. Se l'obiettivo è quello di creare un polo bancario del centro-sud, non è escluso che anche Siena possa entrare nella partita.