Nasce la maxibanca italiana Cassa, Banco Roma, S. Spirito

La Repubblica

Il grande polo bancario tra Cassa di Risparmio di Roma, Banco di Santo Spirito e Banco di Roma sarà la prima applicazione pratica dei desideri del governatore della Banca d'Italia Ciampi

ROMA - Il grande polo bancario tra Cassa di Risparmio di Roma, Banco di Santo Spirito e Banco di Roma sarà la prima applicazione pratica dei desideri del governatore della Banca d'Italia Ciampi. La trattativa per arrivare alla costituzione del nuovo istituto che diventerebbe il più grande del paese, superando anche il San Paolo di Torino, è ormai sulla dirittura d'arrivo. Dal punto di vista politico e istituzionale l'accordo sembra completo: l'intesa sarebbe stata raggiunta anche fra il governatore della Banca d'Italia, Ciampi e il ministro del Tesoro Carli oltre che dal ministro delle Partecipazioni Statali, Piga. Quest'ultimo ieri ha confermato ai giornalisti, che lo hanno sollecitato ad esprimere un giudizio a margine di un convegno presso la Consob, la propria valutazione positiva sull'intesa. La conferma ufficiale dell'esistenza delle trattative è venuta ieri direttamente dall'Iri che lunedì prossimo adotterà una decisione definitiva nel corso della riunione del proprio consiglio di amministrazione. L'Iri infatti è proprietario dell'81 per cento del Banco di Roma e di una quota di minoranza del Banco di Santo Spirito (posseduto invece al 51 per cento dalla Cassa di Risparmio). Con riferimento alle indiscrezioni apparse sugli organi di stampa, dice la nota emessa dall'istituto presieduto da Franco Nobili, si pecisa che sono in corso i necessari approfondimenti in vista di una possibile concentrazione, nelle forme previste dalla legge 218/90 (la legge Amato ndr.), fra la partecipazione che deterrà la fondazione Cassa di Risparmio di Roma nell'azienda di credito Cassa di Risparmio di Roma-Banco di Santo Spirito e la partecipazione Iri nel Banco di Roma. Il progetto, prosegue la nota, sarà esaminato nella prossima riunione del consiglio di amministrazione dell'istituto convocato per lunedì 29 ottobre e delle deliberazioni del consiglio sarà data opportuna informativa. Si tratterà dunque di una operazione di concentrazione bancaria, come dice lo stesso comunicato dell'Iri. Verrà creata, dunque, una holding bancaria di cui soci saranno la Fondazione Cassa di Risparmio di Roma e l'Iri. A questa nuova società la Fondazione Cassa conferirà le due aziende bancarie che già possiede: e cioè il Banco di Santo Spirito spa e la nuova Cassa di Risparmio spa che sarà scorporata in virtù del meccanismo della legge Amato. L' obiettivo dell'operazione ha spiegato ieri infatti a margine di un convegno, uno dei membri del comitato di presidenzadell'Iri, il socialdemocratico Bruno Corti, non è una fusione ma quello di dare vita ad un polo bancario di primario rilievo. Le voci insistenti di un accordo per dare vita alla maxibanca romana ieri hanno fatto rimbalzare il titolo del Banco di Roma che è stato quotato a 2.780 lire in rialzo dell'1,5 per cento, giungendo molto vicino al massimo storico di 2.900 lire. Il presidente della Consob, Bruno Pazzi, ieri ha comunque sottolineato che la situazione è sotto il controllo della Commissione. Se dovessero verificarsi movimenti anomali sul titolo Banco Roma si procederà alla sospensione. Ma a tutt'oggi i movimenti sul titolo e le quantità trattate sono state abbastanza fisiologiche, ha detto a margine di unconvegno sulla riforma del sistema di revisione e certificazine dei bilanci, che si svolge a roma. Sulla vicenda dell'accordo tra Iri e la futura Fondazione Cassa di Roma, Pazzi ha aggiunto che sarebbe stato antipatico sospendere il titolo senza motivo per una settimana o dieci giorni. Quanto alla smentita di lunedì della Cassa di Risparmio di Roma sulle voci circolate in merito ad una Opa sul Banco di Roma, il presidente della Consob ha voluto sottolineare che la smentita è stata effettuata su richiesta Consob. La nuova banca, super-regional, come l'ha chiamata ieri il Financial Times che si è occupato della vicenda, avrà proprio le caratteristiche di una banca con un forte insediamento locale e con elevata capacità di raccoltà sulle nicchie territoriali. Al tempo stesso, grazie all'esperienza del Banco di Roma, potrà acquisire anche una dimensione internazionale. L'accordo va anche nella direzione delle aggregazioni territoriali che, secondo la Banca d'Italia e il ministro del Tesoro, dovrebbe ispirare le strategie delle casse di risparmio. La nuova holding bancaria di cui saranno proprietari la Fondazione Cassa di Roma e l'Iri potranno contare su un potenziale di impieghi superiore a 70 mila miliardi e su una raccolta complessiva di quasi 100 mila miliardi.