Mediocredito centrale, a Geronzi la presidenza

Milano Finanza

Banca di Roma si insedia nel Mediocredito centrale, acquisito dal tesoro per 3.944 miliardi di lire. E la banca romana installa il suo numero uno, Cesare Geronzi, al vertice della banca di investimenti di via Piemonte; al cui presidente uscente Gianfranco Imperatori verranno riconosciuti incarichi di rilievo nel gruppo bancario di via Minghetti.

Banca di Roma si insedia nel Mediocredito centrale, acquisito dal tesoro per 3.944 miliardi di lire. E la banca romana installa il suo numero uno, Cesare Geronzi, al vertice della banca di investimenti di via Piemonte; al cui presidente uscente Gianfranco Imperatori verranno riconosciuti incarichi di rilievo nel gruppo bancario di via Minghetti.
Geronzi è stato nominato, ieri, presidente del Mediocentrale dall'assemblea totalitaria che ha anche provveduto a indicare vicepresidente Franco Carraro, ex numero uno di Impregilo. Amministratore delegato sarà Mario Mauro, numero uno operativo di Sace e, in passato a.d. del Crediop. Gli altri consiglieri designati di Banca di Roma sono, oltre Geronzi, Carraro e Mauro, Gilberto Gabrielli di Abn Amro, Carmine Lamanda, vicedirettore generale dell'istituto capitolino, Antonio Longo (ex Ina), Marco Onado, Giorgio Tellini (a.d. uscente), e Alberto Giordano. In comitato esecutivo siederanno Geronzi, Carraro, Mauro e i due consiglieri Lamanda e Giordano. A Imperatori, che è stato protagonista del rilancio del Mediocentrale, Banca di Roma ha riservato la presidenza di Banca Roma international, Romagest e Société de gestione du Rominvest international.
In una nota diffusa al termine dell'assemblea totalitaria degli azionisti, il  Mediocredito centrale, prendendo atto delle dimissioni del precedente consiglio di amministrazione, ha confermato le nomine che sanciscono il passaggio delle consegne alla Banca di Roma. Resta invece in carica per la durata del mandato il collegio sindacale. Subito dopo l'assemblea si è riunito il nuovo consiglio di amministrazione che ha assegnato le deleghe di presidente a Geronzi, Carraro e di amministratore delegato a Mauro. È stato inoltre nominato il nuovo comitato esecutivo composto da cinque membri, tre di diritto (presidente, vice e amministratore delegato) e i consiglieri Lamanda e Giordano. Nel frattempo sono in pieno svolgimento le manovre per il riassetto dei vertici del Banco di Sicilia. Controllato dal Mediocentrale e finito nell'orbita dell'istituto capitolino. Nei primi giorni della prossima settimana tornerà a riunirsi il consiglio del Mediocentrale, per designare i quattro rappresentanti nel cda del Bds.
Il consiglio dell'istituto siciliano, oggi presieduto da Alfio Noto, è in calendario mercoledì prossimo per provvedere alle cooptazioni necessarie. La poltrona di Noto è legata a un accordo parasociale fra tutti gli azionisti del Banco (oltre al Mediocredito centrale ci sono la Fondazione e la regione Sicilia). Per la presidenza, Banca di Roma ha in mente Sabino Cassese e per la poltrona di a.d. Cesare Caletti. Il d.g. Giuseppe Spatafora potrebbe restare ma tutti i poteri andrebbero a Caletti.