Geronzi fa il ritratto del partner ideale. Sembra proprio il Monte dei Paschi
Nazione - Carlino - Giorno
Un matrimonio d'interesse, che non nascerebbe dalla «passione» di un progetto industrial-bancario efficace. Studiato a tavolino, con tanti invitati desiderosi che il rito venga celebrato, perché ognuno punta ad un pezzo di dote o a sistemare il congiunto
ROMA — Un matrimonio d'interesse, che non nascerebbe dalla «passione» di un progetto industrial-bancario efficace. Studiato a tavolino, con tanti invitati desiderosi che il rito venga celebrato, perché ognuno punta ad un pezzo di dote o a sistemare il congiunto. Sembra questo il copione dell'ipotesi di alleanza, fatta per ora solo di carta, tra la Banca di Roma e il Monte dei Paschi di Siena. Dopo lo stop di Fazio all'offerta di San Paolo-Imi, la Banca di Roma ieri ha ufficializzato l'ingresso dei nuovi partners nel capitale e nel consiglio d'amministrazione allargarle da 13 a 15 membri. La banca olandese Abn Amro avrà tre consiglieri, il vicepresidente De Jong, Gilberto Gabrielli e Vittorio Ripa Di Meana, altrettanti ne avrà la Toro Assicurazioni e in consiglio dovrebbe sedere anche il governatore libico Taher Jehaimi in rappresentanza della Lybian Arab Foreign Bank.
Ma le feste per i nuovi soci non finiscono qui. Perché per il presidente romano Cesare Geronzi ci sono altre trattative all'orizzonte. «Accetteremo solo aggregazioni tra uguali — ha affermato ieri Geronzi, nel corso dell'assemblea — che rispettino l'attività degli uomini e il diritto al territorio di avere al proprio interno capacità finanziarie in grado di sostenere le attività produttive». Forte del patto con l'Abn-Amro («cresceremo insieme» è lo slogan), il presidente di Banca di Roma si è levato anche qualche sassolino contro Comit e Imi-San Paolo.
E' la frase di «aggregazioni tra uguali» che ridà linfa alla possibile alleanza con il Monte dei Paschi. Nessuno ha smentito l'incontro di Geronzi con il sindaco di Siena, Pierluigi Piccini. Nessuno può mettere in dubbio che le diplomazie capitoline e senesi siano al lavoro. Bankitalia spinge in questa direzione. Botteghe Oscure e D'Alema vorrebbero un polo bancario con la testa a Roma, anche per dare una lezione a quelli che «vogliono tutto spendendo poche lire». Geronzi penserebbe ad una holding, nella quale ogni istituto conserverebbe la sua autonomia e le sue poltrone. Con i concambi fissati eventualmente a «prezzo politico» per evitare intromissioni nei conti, problema alla base del fallimento con Comit. Dal canto suo Siena chiede, tramite Piccini, la modifica del decreto sulle Fondazioni, con l'eliminazione dell'obbligo di cessione del pacchetto di controllo. «È un ostacolo a questo matrimonio che tutti vogliono» ha detto il sindaco senese.
Ma le feste per i nuovi soci non finiscono qui. Perché per il presidente romano Cesare Geronzi ci sono altre trattative all'orizzonte. «Accetteremo solo aggregazioni tra uguali — ha affermato ieri Geronzi, nel corso dell'assemblea — che rispettino l'attività degli uomini e il diritto al territorio di avere al proprio interno capacità finanziarie in grado di sostenere le attività produttive». Forte del patto con l'Abn-Amro («cresceremo insieme» è lo slogan), il presidente di Banca di Roma si è levato anche qualche sassolino contro Comit e Imi-San Paolo.
E' la frase di «aggregazioni tra uguali» che ridà linfa alla possibile alleanza con il Monte dei Paschi. Nessuno ha smentito l'incontro di Geronzi con il sindaco di Siena, Pierluigi Piccini. Nessuno può mettere in dubbio che le diplomazie capitoline e senesi siano al lavoro. Bankitalia spinge in questa direzione. Botteghe Oscure e D'Alema vorrebbero un polo bancario con la testa a Roma, anche per dare una lezione a quelli che «vogliono tutto spendendo poche lire». Geronzi penserebbe ad una holding, nella quale ogni istituto conserverebbe la sua autonomia e le sue poltrone. Con i concambi fissati eventualmente a «prezzo politico» per evitare intromissioni nei conti, problema alla base del fallimento con Comit. Dal canto suo Siena chiede, tramite Piccini, la modifica del decreto sulle Fondazioni, con l'eliminazione dell'obbligo di cessione del pacchetto di controllo. «È un ostacolo a questo matrimonio che tutti vogliono» ha detto il sindaco senese.