Decolla la Banca di Roma

La Repubblica

E' stata fissata per il 1 agosto di quest'anno la data di nascita della Banca di Roma, risultato della aggregazione tra Banco di Santo Spirito (nel quale era già confluita la Cassa di Risparmio di Roma) e Banco di Roma

ROMA - E' stata fissata per il 1 agosto di quest'anno la data di nascita della Banca di Roma, risultato della aggregazione tra Banco di Santo Spirito (nel quale era già confluita la Cassa di Risparmio di Roma) e Banco di Roma. Quel giorno le insegne dei circa 1.200 sportelli sparsi per l'Italia del nuovo gruppo bancario nato all'ombra del Colosseo cambieranno le insegne e così sarà visibilmente concluso un processo che si è sviluppato negli ultimi quattro anni. Poi, con il mese borsistico di settembre, spariranno dal listino le azioni delle due "vecchie" banche e comparirà il nuovo titolo ordinario Banca di Roma spa. Ieri i due istituti, controllati attualmente dalla Sipab (la società posseduta dall'Ente Cassa di Roma al 65% e dall'Iri per il 35% che ieri sera ha tenuto l'assemblea e ha cambiato anch'essa il nome in "Cassa di Risparmio di Roma holding spa"), hanno tenuto in contemporanea le due assemblee per sancire la fusione per incorporazione del Banco di Roma nel Banco di Santo Spirito. Conclusa la lunga trafila, che ha portato alla creazione di un polo creditizio con attività complessive per circa 140 mila miliardi, un patrimonio di 10 mila miliardi e 24 mila dipendenti, il capitale della nuova banca sarà controllato per la maggioranza (il 67,55% dalla Cassa di Risparmio di Roma Holding), mentre l'Iri avrà direttamente il 13,35% e l'Ente Cassa di Roma deterrà direttamente circa il 10%. Sul ponte di comando della Banca di Roma (il nome è stato sancito ieri dal nuovo statuto) ci saranno il presidente Pellegrino Capaldo, il direttore generale Cesare Geronzi e il condirettore generale Antonio Nottola. Nel consiglio di amministrazione della Banca di Roma sono stati nominati ieri Paolo Emilio Ascoli, Nazareno Ferri e Serafino Gatti per l'Ente Cassa di Roma e Oliviero Prunas per conto dell'Iri. Si aggiungono ai confermati Renato Cassaro, Piero Ciucci ed Enrico Micheli, designati dall'Iri, e a Mario Castellio D'Antonio, Mario Ercolani, Mario Federici e lo stesso Capaldo per l'Ente Cassa. Pellegrino Capaldo e Cesare Geronzi raggiunto l'obiettivo della fusione che comporterà un rodaggio di circa 18 mesi per entrare completamente a regime a fine 93, stanno già pensando al futuro. Nella conferenza stampa che ha seguito l'assemblea hanno spiegato di avere un programma di forte sviluppo per il Mediocredito di Roma che è già autorizzato ad operare in tutta Italia e potrebbe essere interessato ad un aumento di capitale. Hanno aggiunto che la politica di acquisizioni delle piccole Casse di Risparmio va avanti: nel carniere di Capaldo e Geronzi già ci sono Loreto, Civitavecchia e Orvieto mentre stanno per entrare Viterbo, L'Aquila e Rimini. Capaldo ha definito i rapporti con Mediobanca, di cui la Banca di Roma possiede il 7%, "da sempre molto buoni". Quanto alla Federconsorzi, Capaldo ha precisato che l'esposizione del gruppo è di 100 miliardi. La Banca di Roma nasce sommando una Cassa di Risparmio, una banca ordinaria e una banca d' interesse nazionale, una rivoluzione consentita dalla legge Amato-Carli che produrrà cambiamenti anche nelle associazioni bancarie di categoria. "L'Acri", ha detto Capaldo, "si dovrà alleggerire molto, occupandosi più delle fondazioni di controllo che dell'assistenza alle aziende creditizie".