La banca di Roma diventa universale e punta alla BNA

La Repubblica

La Banca di Roma diventa "universale" e punta ad ottenere il controllo della Bna, l'istituto di credito controllato dal conte Giovanni Auletta Armenise

ROMA - La Banca di Roma diventa "universale" e punta ad ottenere il controllo della Bna, l'istituto di credito controllato dal conte Giovanni Auletta Armenise, da tempo in attesa di una ricapitalizzazione. Ieri, infatti, l'assemblea straordinaria della Banca di Roma ha approvato la fusione per incorporazione nella spa della Banca di Roma Holding, la società che gestiva le attività parabancarie dell'istituto e che già controllava al 100%. In questo modo la banca spa guidata dal presidente Pellegrino Capaldo e dal direttore generale Cesare Geronzi, potrà esercitare direttamente leasing, factoring, intermediazioni in titoli e tutta la normale attività bancaria, diventando una banca "universale" a tutti gli effetti. L'operazione, ha spiegato Geronzi, riunisce dentro la casa madre creditizia tutte le società operanti finora nel parabancario: Romaleasing, Figeroma fiduciaria e di gestione, Romafides e Romagest. Una mossa, ha detto Capaldo, che "è finalizzata alla semplificazione delle strutture societarie e organizzative del gruppo Cassa di risparmio di Roma". Ora l'unica attività che la Banca di Roma spa non potrà svolgere direttamente è quella dell' intermediazione mobiliare: ma a questo scopo ha già da tempo provveduto con la costituzione della sua sim, Romasim. Diventata banca universale, l'istituto romano guarda con interesse a possibili acquisizioni. Una su tutte: quella della Bna. Capaldo ha infatti ribadito l'interesse per la Banca dell' Agricoltura, ma ha escluso accordi in cordata: "E' già difficile muoversi da soli, figuriamoci in due", ha affermato il presidente. "Noi - ha aggiunto - puntiamo alla Bna, ma se c'è la possibilità del controllo va bene, altrimenti no".