Banca Roma, ora spunta l'ipotesi del partner Abn-Amro

Corriere della Sera

Dopo i lunghi mesi di trattative tra Banca di Roma e Comit per arrivare a un matrimonio, chiuse con un nulla di fatto, per l'istituto capitolino ora spunta l'ipotesi di un partner internazionale

MILANO - Dopo i lunghi mesi di trattative tra Banca di Roma e Comit per arrivare a un matrimonio, chiuse con un nulla di fatto, per l'istituto capitolino ora spunta l'ipotesi di un partner internazionale. Candidato: il colosso olandese Abn-Amro. Una possibilita' sulla quale la Borsa ha gia' cominciato a scommettere. Risultato: ieri in Piazza Affari i titoli Banca Roma hanno messo a segno un rialzo dell'1,15% . Il gruppo olandese sarebbe interessato a rilevare la quota di azioni Banca Roma custodita dall'Ente Cassa di Risparmio di Roma e "libera" dal patto di sindacato che lega la Fondazione, la Toro Assicurazioni (gruppo Fiat) e l'americana Eds. Un pacchetto pari a circa l'8,70% del capitale Banca Roma. Una partecipazione che l'ente guidato da Emanuele Emmanuele, ha piu' volte ribadito di essere intenzionato a dismettere. Valore dell'operazione, ai prezzi di Borsa di ieri: circa 1.100 miliardi di lire. I contatti con Abn Amro sarebbero in corso da qualche tempo ma i colloqui non riguarderebbero soltanto l'acquisto di una quota nell'istituto presieduto da Cesare Geronzi. Le trattative, che pero' non vengono confermate dalla banca capitolina, sarebbero a piu' largo raggio. E sul tavolo ci sarebbe anche la possibilita' dell'ingresso nel patto di sindacato dei nuovi soci internazionali. Un'operazione che viaggerebbe su piu' piani. All'Abn Amro interesserebbe infatti una quota rilevante della Banca Nazionale dell'Agricoltura. E proprio sull'onda delle voci di cessione circolate nei giorni scorsi (e smentite) i titoli della Bna avevano preso il volo. E l'eventuale accordo con Abn Amro potrebbe riguardare anche un'intesa operativa con la stessa capogruppo, sul tavolo c'e' infatti l'ipotesi di un accordo commerciale piu' ampio con Banca Roma. E intanto l'istituto capitolino sta lavorando a pieno ritmo sul piano di securitisation, la trasformazione di una parte dei crediti in sofferenza in titoli. Un'operazione che potrebbe arrivare a quota 3000 miliardi, coordinata dalla banca d'affari francese Paribas. E il cammino della legge, che prevede tra l'altro la tassazione al 12,5% dei titoli emessi, accelera. In Parlamento sono state infatti raccolte le firme per concedere l'approvazione "in legislativa" da parte delle commissioni Finanze di Camera e Senato del provvedimento sulla cosiddetta "cartolarizzazione dei crediti".