Banca di Roma "fusi" si vince sei mesi in rosa

La Repubblica

Primo bilancio positivo per la Banca di Roma, l'istituto di credito nato lo scorso primo agosto dalla fusione tra Cassa di Risparmio di Roma, Banco di Santo Spirito e Banco di Roma

ROMA - Primo bilancio positivo per la Banca di Roma, l'istituto di credito nato lo scorso primo agosto dalla fusione tra Cassa di Risparmio di Roma, Banco di Santo Spirito e Banco di Roma. Il consiglio d'amministrazione dell'azienda bancaria ha infatti approvato la relazione sull'andamento del primo semestre 1992 che evidenzia un saldo del rendimento economico positivo per 820 miliardi di lire e riflette principalmente il buon andamento della gestione del danaro (1.683 miliardi) e dei servizi tipicamente bancari. Buona anche l'evoluzione dei costi di struttura (1.500 miliardi) se si considera l'impegno della banca a portare avanti con decisione il potenziamento della rete nazionale (68 gli sportelli aperti nel primo semestre '92) e lo sforzo organizzativo per dare concreto seguito alla fusione. "In flessione, invece - si legge in una nota della banca - gli utili da negoziazione titoli. Nel complesso il margine di contribuzione ammonta a 2.298 miliardi. La raccolta totale è ammontata a 105 mila miliardi e gli impieghi complessivi hanno raggiunto gli 84 mila miliardi". Rispetto agli impieghi con clientela (60 mila miliardi circa), i crediti in contenzioso, al netto degli interessi di mora, rappresentano il 4,3 per cento. "Il patrimonio consolidato - conclude la nota - è pari a 9.718 miliardi: tenuto conto degli attuali ratios patrimoniali obbligatori, è tale da assicurare alla Banca di Roma larghissime possibilità di ulteriore sviluppo nell' attività creditizia verso la clientela". Il colosso bancario nasce dopo quattro anni di gestazione e due anni sono serviti per attuare le concentrazioni. Nel bilancio proforma presentato nel dicembre scorso, la Banca di Roma presentava una raccolta globale di 107 mila miliardi (di cui quasi 66 mila da clientela) e impieghi complessivi per 86 mila miliardi. La raccolta indiretta da clientela aveva raggiunto a fine esercizio 63 mila miliardi, mentre i "total asset" ammontavano a più di 140 mila miliardi. Lo zoccolo patrimoniale, al 31 dicembre 1991, aveva uno spessore di 140 mila miliardi.