Si è avviato il motore della superbanca romana

La Repubblica

La notizia più importante del 14 febbraio scorso arrivava dall'Irak, dove l'atteggiamento intransigente di Saddam Hussein nella guerra del Golfo palesava i primi cedimenti sotto la tremenda pioggia di bombe statunitensi. Eppure, quel giorno, nel quartier generale del Banco di Santo Spirito si brindava per un altro motivo

La notizia più importante del 14 febbraio scorso arrivava dall'Irak, dove l'atteggiamento intransigente di Saddam Hussein nella guerra del Golfo palesava i primi cedimenti sotto la tremenda pioggia di bombe statunitensi. Eppure, quel giorno, nel quartier generale del Banco di Santo statunitensi. Eppure, quel giorno, nel quartier generale del Banco di Santo Spirito si brindava per un altro motivo: dal ministero del Tesoro, infatti, era appena arrivato un plico con fiocco azzurro che conteneva il decreto con il quale il ministro Carli dava il placet definitivo alla superbanca romana. Ieri, a distanza di otto mesi, la macchina che dovrà portare alla fusione tra Santo Spirito e Banco di Roma si è messa in moto: il consiglio di amministrazione della Sipab, la holding che detiene il controllo dei due istituti (esattamente il 70,9 per cento del S.Spirito e il 55 per cento del banco di Roma), ha disegnato i vertici operativi di quella che salvo sorprese si chiamerà "Banca di Roma". Ebbene, come previsto la parte del leone è spettata a Cesare Geronzi, designato alla carica di direttore generale (in sostanza la massima carica, dal momento che non esisteranno amministratori delegati e il presidente non avrà un ruolo prettamente operativo). Geronzi, che attualmente è alla guida insieme a Pellegrino Capaldo del Santo Spirito ed è amministratore delegato della Sipab (65% in mano alla Fondazione Cr Roma e il 35% dell'Iri), sarà affiancato da un condirettore generale, Antonio Nottola, attuale amministratore delegato del Banco di Roma. Successivamente saranno designati alcuni vicedirettori generali. Il "colpo grosso" di Geronzi ha segnato il declino degli altri due amministratori delegati del Banco di Roma: a Marcello Tacci è stato affidato un non meglio precisato "incarico di consulenza per alcuni rilevanti aspetti della concentrazione", mentre Giuseppe Greco andrà alla presidenza del Mediocredito del Lazio, controllata del Santo Spirito. Decisa, inoltre, la formazione di due "comitati di concentrazione" che avranno potere assoluto su tutti i problemi relativi alla fusione. Quello del Banco di Roma è composto da Renato Cassaro, Cesare Geronzi, Antonio Nottola, Antonio Zurzolo e Guglielmo Zoffoli (tutti consiglieri d'amministrazione dell'istituto ex Iri), mentre quello del Santo Spirito sarà formato prossimamente. Spetterà, dunque, a questi comitati gestire la fase di integrazione operativa tra i due gruppi bancari: l'obiettivo è di arrivare alla fusione entro la fine del 1992, con la creazione di una banca universale intorno alla quale graviteranno il Mediocredito del Lazio (nel frattempo abilitato all' operatività su tutto il territorio), la Sim appena creata da Bancoroma e Santo Spirito insieme agli agenti di cambio Filippo e Alessandro Forti (Simroma), il leasing e l'attività nel settore dei fondi comuni. Oltre a comprensibili nodi tecnici, peraltro già affrontati nella precedente integrazione tra Santo Spirito e Cassa di Roma, la fusione con il Banco di Roma dovrà scontare un costo aggiuntivo non previsto al momento del progetto: in base alla Finanziaria '92, infatti, gli sgravi fiscali contemplati dalla Legge Amato dovrebbero essere ridimensionati. Il consiglio di amministrazione della Sipab, sempre nella riunione di ieri, ha esaminato i dati semestrali delle due banche controllate. Il Santo Spirito ha registrato un risultato lordo di gestione pari a 608 miliardi di lire, con un aumento del 16,27 per cento rispetto ai 522,9 miliardi del primo semestre '90. Il Banco di Roma ha invece registrato un margine lordo di 303 miliardi e un risultato economico della gestione ordinaria di 282,5 miliardi, "sostanzialmente in linea con i risultati conseguiti nei primi sei mesi dello scorso anno".