"Aiuteremo le imprese" di Mario Salvatorelli

Risparmio Oggi -Rivista Bimestrale della Banca di Roma - Settembre Ottobre 1992

E' questo l'obiettivo del nuovo istituto bancario. Secondo il direttore generale dela Banca di Roma, l'impegno è quello di trasferire servizi più complessi in un'attività organizzata.

Cesare Geronzi è con Pellegrino Capaldo il padre della Banca di Roma. Direttore Generale della Cassa di Risparmio di Roma, portò con il presidente Capaldo l'Istituto prima a gestire l'acquisizione del Banco di Santo Spirito e poi alla fusione con il Banco di Roma.
A Geronzi, che della nuova Banca di Roma  è il direttore generale, abbiamo chiesto che cosa sta davanti alla Banca di Roma in Italia e in Europa.
"Di fronte alla Banca di Roma - risponde - sta un grandissimo impegno e un obiettivo di grande rilievo. L'impegno è quello di trasferire in un'attività organizzata, capace di produrre, servizi più complessi e, speriamo, a migliori condizioni, dall'altro l'obiettivo di accompagnare gli operatori in un momento economicamente molto difficile per il nostro Paese e, quindi, anche perle imprese". E le premesse, i primi passi, come si delineano?
"Per il conseguimento di questi obiettivi le premesse sono positive. Sono stati compiuti nell'ultimo anno grossi passi verso la definizione di una nuova struttura giuridica, la Banca di Roma appunto: nuova ristrutturazione organizzativa, sia centrale che periferica, individuazione di tutte le funzioni, sia centrali che periferiche, degli uomini a cui affidare queste funzioni. Il tutto in un contesto di crescita aziendale che si esprime anche in un cifra: 200 nuovi sportelli aperti nel corso degli ultimi dodici mesi. E, quindi, uno sforzo organizzativo nel già complesso volume di attività di ristrutturazione implicita nel processo di fusione giuridicamente conclusosi il 9 luglio".
Nelle recenti dichiarazioni  del senatore Carli sull'argomento mi è parso di rilevare un interessamento particolarmente vivace. E' così?
"Il senatore Carli ci ha fatto un grande onore (e questa è anche la testimonianza di quanto lui credesse in questo processo di ristrutturazione bancaria). Ha accettato di assumere l'incarico di consulente, potrei dire di ambasciatore nel mondo della Banca di Roma. Egli si occuperà, infatti, di tutti i problemi economici-finanziari a livello internazionale".
Si parlava dei 200 nuovi sportelli: hanno una distribuzione geografica, sul territorio, particolarmente indicativa?
"No, sono il frutto della nostra ristrutturazione organizzativa. La concentrazione delle tre bnache in una ha portato all'esubero di un certo numero di risorse al centro. Quindi, noi abbiamo scelto di seguire, anziché la tecnica della mobilità delle persone, quella delle mobilità del lavoro. Sicché moltissime attività finora decentrate in periferi, con ripetizioni di moduli organizzativi già presenti al centro, sono state accentrate, appunto, per aumentare la produttività degli addetti in esubero al centro. Questo ha consentito anche di liberare risorse in periferia e di utilizzarle nel settore commerciale attraverso l'apertura di nuovi sportelli":
Una cosa mi sono chiesto e che, però, è ben più d'una curiosità: il Monte di Pietà, sezione della Cassa di Risparmio di Roma, è stato coinvolto, nel senso che ha subito conseguenze per la nascita della Banca di Roma?
"No, no, assolutamente. Il Monte di Pietà, anzi, è un fiore all'occhiello, perchè rimane uno dei pochi istituti di credito italiani che ancora fanno grossi investimenti nel settore del credito su pegno. In realtà, oggi il Monte di Pietà è stato da noi trasformato in una sorta di agenzia per il credito su anticipazione di merci. Anzi, lo stiamo aprendo anche in altre nostre filiali: lo abbiamo aperto a Napoli, dove è già largamento avviato da due anni, lo stiamo aprendo a Milano. E' un servizio che abbiamo, e lo prestiamo dov'è possibile".
Per finire, una considerazione d'ordine generale...
"La Legge Amato era nata per facilitare la ristrutturazione del sistema bancario. Dobbiamo dire, con serenità, che purtroppo, di vere operazioni di ristrutturazione di tipo industriale, se si fa eccezione per la nostra, non ve ne sono state. E la Legge Amato è stata utilizzata soltanto per la trasformazione giuridica dei vari enti. Trasformazione giuridica che aveva più l'obiettivo di garantire la continuità delle cariche che non di realizzare un diverso modello organizzativo (come dice Carli) della propria azienda".