Un '88 tutto d'oro per i due istituti

La Repubblica

Le due banche le cui attività stanno per essere combinate hanno in comune il fatto di aver chiuso bene il 1988: dai primi risultati, sembra infatti che abbiano costituito due eccezioni nel panorama abbastanza negativo dei bilanci bancari dell' anno scorso

Le due banche le cui attività stanno per essere combinate hanno in comune il fatto di aver chiuso bene il 1988: dai primi risultati, sembra infatti che abbiano costituito due eccezioni nel panorama abbastanza negativo dei bilanci bancari dell'anno scorso. La Cassa di Roma ha avuto un utile lordo di 523 miliardi, con un aumento del 12 per cento rispetto al 1987. Sostanzialmente simile dovrebbe essere il miglioramento in percentuale nell'utile netto, che nell' 87 era stato di 84 miliardi. Un'altra cifra indicativa del bilancio, il margine d'interesse, è stata di 731 miliardi, anch'essa in aumento sia pure minore. Ancora più positivi i dati del Santo Spirito, che sembra aver superato le difficoltà del recente passato. L'utile lordo è stato di 288,4 miliardi: il netto sarà deciso nei prossimi giorni ma le prime indicazioni sono per una cifra fra i 45 e i 60 miliardi. Negli ambienti del Banco ci tengono molto a sottolineare che le sofferenze non superano i 473 miliardi, e quindi rappresentano non più del 6,85 per cento. L' anno scorso erano 489 miliardi, pari all' 8,28 per cento: sono tutte cifre inferiori alla media del settore, che è di circa il dieci per cento, che testimonierebbero che l'ex banca papalina si è lasciata definitivamente dietro le spalle i problemi che aveva avuto ad esempio con i Caltagirone (era la più esposta dopo l'Italcasse) o con altri palazzinari romani. Dove il Banco è carente è sul fronte patrimoniale, anche se su questo esistono roventi polemiche a proposito della valutazione da dare a certe voci dell' attivo. In ogni caso però l'Iri ha stabilito di non avere fondi a sufficienza per nessuna ricapitalizzazione, e perciò di venderlo. Viceversa, la Cassa non sembra avere problemi patrimoniali di nessun genere, e perciò ritiene di essere il soggetto ideale per effettuare l'operazione di acquisizione. Nessuna paura di sovrapposizioni o della creazione di inutili doppioni, sottolineano negli ambienti della Cassa. Nei progetti di Capaldo e Geronzi per la rete di sportelli, per esempio, il programma è già previsto: si verificheranno sul campo eventuali incompatibilità. Ma anziché una politica di riduzioni, da molti temuta, se ne seguirà una di riorganizzazione. L'importante è, sottolineano alla cassa, tenere presente che tutti gli sportelli saranno trattati nello stesso modo, da qualsiasi delle due banche provengano. Se in un piccolo centro ce ne sarà uno di troppo, anziché venderelo si cercherà di spostarlo in 00 centro vicino dove invece non ce n' è nessuno.