“sedicenti uomini nuovi volevano come direttore un dirigente di Berlusconi”
Il Sole 24 Ore
Prende la parola dopo Carlo De Benedetti, che lo ha definito un “power broker” più che un banchiere.
Prende la parola dopo Carlo De Benedetti, che lo ha definito un “power broker” più che un banchiere. Poi Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa, cede il microfono all’autore di “Confiteor”, Massimo Mucchetti. Quando si sta per arrivare alle conclusioni di Cesare Geronzi, Bazoli chiede di nuovo la parola. “Ho dimenticato una cosa”, dice. E inizia a parlare dei rapporti tra i banchieri e la plitica, tra Cesare Geronzi e Silvio Berlusconi. Un rapporto di riconoscenza tra quest’ultimo e il banchiere, che però non ha impedito a Geronzi di dire alcuni “no” al patron Fininvest. Pure quando ci fu di mezzo il Corriere: “Il ritorno di Ferruccio de Bortoli alla direzione è avvenuto perchè è stat esclusa un’altra soluzione”, ricorda Bazoli. “Se non ci fossero state le tanto criticate banche, alcuni soci industriali di Rcs, sedicenti uomini nuovi, avrebbero portato un dirigente di una società del premier alla direzione del Corrire”, dice Bazoli. Nessun nome, ma più di uno – in sala – l’ha interpretato come un evidente riferimento a Luca Cordero di Montezemolo e a Diego Della Valle.
Marco Ferrando