Geronzi pronostica per "super Mario" un fututo al Colle

Il Piccolo

L'ex presidente del leone sfavorevole a un esecutivo "bis" e giudica "mostruoso" l'intreccio tra Generali e Bankitalia


Un Cesare Geronzi in chiave più politica che economica, in vena di giudizi e pronostici su quanto accadrà nel Paese dopo le dimissioni dell’attuale premier. Intervistato da Lucia Annunziata nel corso della trasmissione televisiva “In mezz’ora”, l’ex banchiere e assicuratore (fino allo scorso anno presidente delle Generali), Geronzi ritiene che Mario Monti “sarebbe un buon presidente della Repubblica”, evidenziando che il livello in cui il presidente del consiglio dimissionario possa esprimersi davvero è “una sorta di garanzia”. Secondo Geronzi, inoltre, “non è vero che Monti sia solo un tecnico, ma come abbiamo visto nell’ultimo mese è un fine uomo politico” e “ha fatto al meglio le cose che era necessario fare”. “L’avvedutezza del Presidente della Repubblica ha consentito le premesse per una getione ordinata e corretta della crisi che si è aperta”, ha ancora osservato l’ex presidente delle Generali, che, incalzato da Lucia Annunziata, ha spiegato di non essere favorevole a un Monti-bis. “Il nostro Paese con questa crisi – ha aggiunto – si avvierà verso una ritrovata gestione democratica dell’attività politica ed economica”. Inevitabile la domanda su quali potranno essere le reazioni delle piazze finanziarie agli accadimenti della politica italiana: “è difficile prevedere cosa faranno, ma i mercati – ha replicato Geronzi – non fanno mai la rivoluzione”. Il tema della conversazione tra Geronzi e Lucia Annunziata si è poi spostato sul versante economico, toccando un tema molto “ triestino”, quello delle Generali, con particolare riferimento all’attualissima vicenda della quota che Bankitalia detiene nella compagnia e che deve ricollocare per motivi di compatibilità con il ruolo di controllo sui gruppi assicurativi. Quello tra le assicurazioni Generali e la Banca d’Italia, ha sostenuto l’ex presidente del Leone, “è un intreccio mostruoso” e c’è “bisogno dell’intervento del Governo, che da tanto tempo si palleggia da un ministero all’altro questa soluzione”. L’istituto di via Nazionale assumerà a breve anche la vigilanza assicurativa con l’Ivass: “La Banca d’Italia – ha detto Geronzi – avrebbe dovuto risolvere questo problema prima, quando ha saputo” di questo compito. Ricordiamo che una accreditata ipotesi di lavoro prevedeva il passaggio della rilevante partecipazione (attorno ai 900 milioni) al Fondo Strategico Italiano della Cassa depositi e prestiti. Prospettiva che non è pipaciuta ad alcuni grandi azionisti delle Generali, tra cui De Agostini. Il banchiere romana ha infine aggiunto di non avere nostalgia delle Generali: qualche giorno fa, in occasione della presentazione del suo libro “Confiteor”, aveva detto di non sapere se lui era stato caccaito dalla compagnia o se era lui a non volere più stare con quegli interlocutori.

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