La lunga carriere coronata alle Generali

Avvenire

L’ex presidente della Banca di Roma si dichiara sereno e si aspetta che il collegio giudicante riconosca la correttezza del suo operato


Cesare Geronzi è abituato a navigare in acque agitate. Finora l'ex presidente di Banca di Roma prima e  Capitalia poi, ex presidente di Mediobanca e attuale presidente delle Assicurazioni Generali – praticamente mezza finanza italiana –  ha sempre saputo domare le rapide e guadagnare gli alti gradi da "banchiere di sistema".
Certo che nell'ultimo periodo ne ha parecchi di colpi da schivare. E quelli che arrivano dal fronte interno, il Cda della compagnia, rischiano di essere ancor più destabilizzanti delle vicende giudiziarie. Rispetto alle quali il banchiere romano si dichiara assolutamente sereno. Fonti vicine alla presidenza delle Generali fanno presente, nel rispetto dell'autorità giudiziaria, di «confidare pienamente in una decisione del collegio giudicante che, per le ragioni esposte dalla difesa, riconosca la correttezza dell'operato del presidente». E ricordano altresì «che tutte le volte che la sua condotta, nell'esercizio dell'attività di banchiere, è stata sottoposta al vaglio della magistratura, è risultata sempre corretta, con la conseguenza della dichiarazione di non colpevolezza».
Geronzi è stato infatti prosciolto per il crac Federconsorzi. E assolto in appello per il crac Italcase, dopo esser stato condannato in primo grado. All'epoca del passaggio da Mediobanca a Generali con le vicende Cirio e Parmalat in corso, c'è chi ha interpretato la scelta del trasferimento a Trieste come la ricerca di un porto più sicuro. Se la legislazione creditizia è piuttosto severa circa i necessari requisiti di onorabilità dei banchieri, in campo assicurativo, invece, le norme sono meno stringenti. In ogni caso gli avvocati del banchiere di Marino, Ennio Amodio e Paola Severino, confidano che i giudici «potranno riconoscere come tutti i manager dell’allora Banca di Roma a cominciare dal suo presidente Cesare Geronzi, che, peraltro, non aveva specifici poteri in materia, hanno agito con la correttezza e l'equilibrio di chi è attento alle esigenze del cliente, ma si guarda bene dal farsi trascinare dalle sue incontrollate aspirazioni». Più difficile, forse, per l’attuale presidente delle Generali, parare i fendenti del consigliere Diego Della Valle che, negli ultimi dieci giorni, ne ha impiegati uno ogni due per suggerire a Geronzi di farsi da parte.
Da Milano Marco Girardo