Geronzi: l'Italia deve crescere di più

Il Piccolo

Fondazioni bancarie: «ruolo fondamentale ma bisogna innovarne l'ordinamento»

TRIESTE Un invito a verificare l’ordinamento delle Fondazioni bancarie. Un monito al governo sulle riforme necessarie per lo sviluppo del Paese che “deve crescere di più”. La necessaria “messa in sicurezza dei conti pubblici”. Il presidente delle Generali, Cesare Geronzi, inaugurando il primo asilo nido della compagnia, ha spaziato a tutto campo sui nodi irrisolti del Sistema Italia. Sul fronte delle Fondazioni bancarie, alle prese con i riflessi di Basilea 3, ha auspicato un ripensamento del loro ruolo: «Non è giudicabile inopportuna la sollecitazione (a venti anni dalla legge Amato-Carli di riforma dalla banca pubblica e a dodici dall’adozione della normativa Ciampi) a considerare se e quali innovazioni introdurre nell’ordinamento delle Fondazioni Bancarie per rafforzarne l’autonomia, migliorare ancora il sostegno ai settori dell’intervento istituzionale, definire più particolareggiatamente il rapporto con gli enti che concorrono a formare i loro organi e con il sistema bancario», ha detto Geronzi a fianco dei due ad (Giovanni Perissinotto e Sergio Balbinot. «Una ricognizione - secondo il presidente del Leone - al termine della quale si potrebbe anche convenire che non esistono ragioni di innovazione. Ma una verifica appare opportuna».
Geronzi nel suo intervento ha ricordato il contributo che anche il settore privato può dare alle politiche per la famiglia: per le compagnie di assicurazioni si tratta di innovarne le prestazioni offerte a una popolazione che invecchia, ma un ruolo importante può essere svolto appunto dalle Fondazioni bancarie. Enti, ha proseguito Geronzi, «di cui non si disconosce affatto la fondamentale funzione svolta per la riorganizzazione e il consolidamento bancario in un quindicennio».
L’Italia deve crescere dì più. Ricordando il processo di invecchiamento della popolazione in atto, Geronzi ha sottolineato la necessita di riforme istituzionali «a cominciare dai cinque punti programmatici del Governo» e in particolare «far sì che sia elevata l’età media effettiva di pensionamento». «Bisogna crescere di più, avendo ora le spalle coperte dalla messa in sicurezza dei conti pubblici», ha proseguito il presidente delle Generali rilevando che non si può cantare vittoria per il superamento della crisi «essendo ancora incerta la ripresa, in campo internazionale e nel nostro Paese, esposta come è alle correnti di ritornanti, sia pure delimitati, fenomeni di grave difficoltà finanziaria, non nella nostra economia, con rischi di contagio», Geronzi ha indicato come centrali il tema della produttività e i problemi del lavoro con una revisione del sistema di welfare «come conosciuto, per preservare le principali conquiste, non certo per annullarle». Per Geronzi  «restano tuttora aperte e irrisolte le due questioni fondamentali che influiscono sulla ripresa, del coordinamento tra le aree monetarie e dell’adozione di nuove regole della finanza».
Conti pubblici. «Non possiamo ritenerci soddisfatti della crescita prevista», ha detto. «Al tempo stesso - ha aggiunto - non possiamo cantare vittoria e sciogliere peana di ringraziamento e soddisfazione per il superamento della crisi finanziaria globale, essendo ancora incerta la ripresa, in campo internazionale e nel nostro Paese, esposta come è alle correnti di ritornanti, sia pure delimitati, fenomeni di grave difficoltà finanziaria, non nella nostra economia, con rischi di contagio». Secondo Geronzi, «tutti gli organismi e gli strumenti a vario titolo interessati devono operare per contrastare i segnali di ripiegamento e rafforzare i sintomi di ripresa».
Geronzi ha sottolineato la centralità del tema della produttività e della crescita, «vera base - ha detto - per dare prospettive di lavoro solide, comunque non precarie», soprattutto ai giovani, e la necessità di rivedere «l’intero Welfare come conosciuto, nella versione Stato assistenziale o Stato sociale», per «preservare - ha spiegato - le principali conquiste, un tempo definite orgoglio e vanto delle generazioni postbelliche, non certo per annullarle». «Purtroppo - ha concluso - in campo in internazionale, i risultati delle recentissime riunioni di Washington (G7 e Fondo Monetario) non sono soddisfacenti. Restano tuttora aperte e irrisolte le due questioni fondamentali che influiscono sulla ripresa, del coordinamento tra le aree monetarie e dell’adozione di nuove regole della finanza».
Immigrazione. L’immigrazione «può essere una ricchezza per il Paese», ha detto il presidente delle Assicurazioni Generali. Parlando delle dinamiche demografiche ha detto che il ruolo dell’immigrazione, nel fermo rispetto delle condizioni di sicurezza e di legalità e nell’osservanza della lealtà alle istituzioni dello Stato ospitante, è ritenuto importante, insomma - ha sottolineato - può essere una ricchezza per il Paese». Geronzi ha evidenziato la necessità di «un’ organica politica dei servizi sociali» e di sostegno alla famiglia.

(pcf)