Geronzi agli industriali della regione: puntare su sviluppo e federalismo

Messaggero Veneto

SAN GIORGIO DI NOGARO. «Definita la politica, necessaria per la tutela dei conti pubblici, è il momento di iniziare una stagione di riforme, nella stabilità»: lo ha detto il presidente delle Generali, Cesare Geronzi.

SAN GIORGIO DI NOGARO. «Definita la politica, necessaria per la tutela dei conti pubblici, è il momento di iniziare una stagione di riforme, nella stabilità»: lo ha detto il presidente delle Generali, Cesare Geronzi. «Bisogna adoperarsi –ha aggiunto Geronzi, parlando ieri sera a una cena organizzata dal presidente Tondo con imprenditori del Friuli Venezia Giulia ospiti dell’industriale Giacomo Citossi- per promuovere una crescita maggiore di quella prevista. Occorre puntare più in alto. La prosecuzione della giusta salvaguardia della sicurezza della finanza pubblica si intreccia con la capacità di sospingere una certa espansione, affrontando gli annosi problemi della produttività e della competitività. Soprattutto ora - ha aggiunto - che si avvertono segnali di un qualche rallentamento della pur non decisa ripresa e, in Italia un’indicazione viene dal calo, a luglio, di fatturato e ordinativi».
Per il presidente delle Generali, Cesare Geronzi, «le riforme strutturali sono vitali, come lo è il federalismo - ha detto - da realizzare secondo la logica della responsabilizzazione ai diversi livelli, con l’obiettivo di un’efficiente, trasparente e partecipata sussidiarietà, ma anche secondo una visione di cooperazione e di solidarietà nazionali». «Un federalismo - ha detto - da realizzare secondo la logica della responsabilizzazione ai diversi livelli, con l’obiettivo di un’efficiente, trasparente e partecipata sussidiarietà, ma anche secondo una visione di cooperazione e di solidarietà nazionali». «Un federalismo, insomma - ha sottolineato il presidente delle Generali - come storica innovazione volta a unire. Un federalismo che, previa puntuale conoscenza dei costi, enfatizzi le responsabilità territoriali e quelle nazionali. Un federalismo che inneschi una necessaria, generale riforma fiscale, che riduca il peso dei tributi sulle imprese sul lavoro. Bisogna procedere - secondo Geronzi - a una riforma del Welfare, non per sopprimerlo ma per renderne possibile la prosecuzione in un contesto largamente mutato».
«Al di là del prioritario, fondamentale ruolo del Governo e del Parlamento - ha affermato Geronzi -  ognuno deve fare la propria parte: l’impresa, con la capacità di innovare e di competere, il mondo del lavoro, con la disponibilità alla riforma dell’ordinamento contrattuale e delle relazioni tra le parti sociali, il comparto creditizio e finanziario-assicurativo, dando prova di essere capace di sostenere le iniziative valide a prescindere - ha concluso - dalle garanzie che le assistono e svolgendo anche una funzione propulsiva, le istituzioni tutte».