Generali, Geronzi verso la presidenza

Il Messaggero

Nagel e Bollorè vicepresidenti, resta la presenza internazionale. Pagliaro andrà al vertice di Mediobanca

MILANO - Cesare Geronzi candidato alla presidenza di Generali, al posto di Antoine Bernheim al quale potrebbe essere attribuita la massima carica di Generali France. Amministratori delegati confermati Giovanni Perissinotto e Sergio Balbinot anche se con possibili variazioni delle deleghe. Vicepresidenti Vincent  Billorè, leader dei francesi in Mediobanca che così continuano ad avere spazio al vertice della compagnia e Alberto Nagel. Renato Pagliaro presidente di Mediobanca e un professionista presidente del patto.
Il copione spuntato ormai da una settimana, è stato formalizzato ieri pomeriggio dal comitato nomine di piazzetta Cuccia che all’unanimità ha varato la lista dei 16 consiglieri che verranno eletti all’assemblea del Leone del 24 aprile. Mediobanca, azionista di riferimento col 14,7%, proporrà di mantenere invariato a 19 il numero dei consiglieri -  per quadrare il cerchio è caduta l’ipotesi di un CdA snello di 15 -: gli altri 3 saranno indicati da Assogestioni. La soluzione trovata è di altissimo livello e si è concretizzata nella mattinata di ieri quando l’amministratore delegato Nagel, che per statuto formula la proposta al comitato nomine, sentito il Presidente, ha completato le consultazioni coi principali azionisti di Mediobanca avviati il giorno prima. Nagel sarebbe stato ricevuto da Geronzi per metterlo al corrente dell’esito della ricognizione. In banca era arrivato Bollorè, leader  dei soci esteri del patto (9,9%), accompagnato da Tarak Ben Ammar, che dopo aver ribadito l’apprezzamento per Bernheim, ha incluso oltre al presidente uscente anche Geronzi e Perissinotto tra i competenti per ricoprire il ruolo. Il finanziere bretone ha auspicato una decisione all’unanimità e allo stesso tempo ha speso parole per Pagliaro.  La lista verrà ufficializzata mercoledì prossimo quando si riunirà nuovamente il comitato nomine – ufficialmente ieri ha avviato l’iter – e il patto di piazzetta Cuccia per designare Pagliaro al posto di Geronzi che verrà nominato al vertice del Leone, subito dopo l’assemblea. E probabilmente anche il nuovo presidente dell’accordo parasociale in sostituzione del banchiere romano: la scelta ricadrà su un professionista di livello. Ecco i 16 candidati decisi ieri dal comitato nomine (Geronzi, Nagel, Pagliaro, Dieter Rampl, Bollorè, Marco Tronchetti Provera) durato un paio d’ore il cui esito unanime è stato annunciato dal finanziere bretone: Geronzi, Bollorè, Nagel; Perissinotto e Balbinot che restano al timone. Conferme per i rappresentanti degli azionisti privati Francesco Gaetano Cantagirone, Lorenzo Pelliccioli in quota al gruppo De Agostini, Leonardo Del Vecchio, Angelo Miglietta per conto di Effeti. Poi la conferma di tre rappresentanti esteri: Ana Botin, che tramite la holding di famiglia Santusa sa fa parte del gruppo C del patto Mediobanca, Petr Kellner, Reinfried Pohl. Conferma anche per Alessandro Pedersoli vicino a Giovanni Bazoli. New entry invece per Francesco Saverio Vinci, vicedirettore generale di piazzetta Cuccia che rappresenta un riconoscimento alle qualità della squadra guidata da Nagel e Pagliaro. Infine restano in consiglio Paolo Scaroni e Diego Della Valle. Dell’attuale board, restano fuori in cinque. Questo consiglio in sintesi esprime la coesione dei grandi azionisti che hanno fatto prevalere un grande senso di responsabilità per consentire alle Generali di affermarsi ancora di più in Europa. Ma oltre ai soci del board di Trieste trova spazio e valore il management di Mediobanca espresso dalle capacità di Nagel  e dalle ambizioni di Vinci. “Le Generali, se continuano ad essere amministrate così, è molto positivo per il Paese”, ha detto il Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che ha anche smentito un suo attivismo nella rete della grande finanza. Le Generali, ha aggiunto Tremonti, “sono oggettivamente un pezzo importante di questo Paese dell’Europa”. Promozione e riconoscimento dunque anche per gli attuali timonieri di Trieste che potrebbero essere al centro di un rimpasto di deleghe: il business assicurativo  a Balbinot, finanza, pianificazione, controllo immobiliare a Perissinotto. Ma la governante, abbozzata ieri, sarà formalizzata dal nuovo consiglio nel quale Geronzi sarà Presidente non esecutivo.