Vertice da Berlusconi i libici investono in Italia

Il Mattino

Un vertice a palazzo Grazioli per fare il punto sulla ricapitalizzazione del sistema bancario italiano. Ieri, nella residenza romana del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il sottosegretario Gianni Letta e il ministro del Tesoro Giulio Tremonti

Un vertice a Palazzo Grazioli per fare il punto sulla ricapitalizzazione del sistema bancario italiano. Ieri, nella residenza romana del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il sottosegretario Gianni Letta e il ministro del Tesoro Giulio Tremonti hanno ricevuto il presidente e l'amministratore delegato di Mediobanca Cesare Geronzi e Alberto Nagel, il finanziere franco-tunisino e consigliere di Piazzetta Cuccia Tarak Ben Ammar e una delegazione di libici guidati dai ministro del Planing Abdul Hafid Zlitni. Pur senza parlare di singole aziende, ha rivelato al termine del vertice Ben Ammar, i libici sarebbero pronti a investire in Italia dando concretezza all'accordo di cooperazione siglato tra Roma e Tripoli il 30 agosto scorso, confermando così "quanto detto dal leader libico Gheddafi e cioè che d'ora in poi la Libia darà la priorità all'Italia per il 90% dei suoi investimenti all'estero". "La visita della delegazione libica - ha sottolineato il finanziere franco-tunisino, da decenni amico di Berlusconi e collaboratore di Mediaset - è la prima visita ufficiale dopo il trattato di cooperazione, che ha avuto il via libera dal Parlamento italiano la settimana scorsa. Tripoli vuole cominciare a investire in imprese italiane piccole, medie e grandi di tanti settori e ha chiesto indicazioni al governo sui settori dove il loro investimento sarebbe più gradito». In questo senso, Mediobanca farà da tutor ai libici, "indirizzando i loro investimenti in un modo organizzato e controllato sotto la supervisione del governo"