Mediobanca supera la crisi e si rafforza

Il Messaggero

Il cda presieduto da Geronzi ha approvato i conti 2008-2009. Dividendo in azioni e warrant: il "core tier 1" va all'11%. Nagel: siamo uno degli istituti più patrimonializzati. Per Sai spesa di 150 milioni

MILANO - L'annus horribilis impatta sul portafoglio parteci­pazioni di Mediobanca per cir­ca 1 miliardo riducendo l'utile a 2 milioni. E ai soci non sarà distribuito un dividendo cash bensì in azioni e warrant che potranno anche non essere vin­colate al patto. Destinato così a scendere sotto il 40%. Ieri il consiglio della banca d"affari presieduto da Cesare Geronzi ha approvato i conti annuali dal 1° luglio 2008 al 30 giugno 2009. periodo sul quale, specie nei primi 3/4, si è scaricata la crisi finanziaria: il risultato fi­nale, inferiore rispetto a 1.01 miliardi del bilancio preceden­te, è condizionato dal minor apporto di ricavi per 507 milio­ni e svalutazioni per 452 milio­ni. Nello specifico la quota in Telco è stata riallineata per 144 milioni e quella in Rcs per 94. Il contributo reddituale di Generali è sceso da 456 a 8 milioni. Complessivamente comunque le attività bancarie segnalano una crescita del 13% dei ricavi a 1.621 miliardi con il corporate & investment banking che si conferma moto­re della crescita, i costi ordina­ri salgono del 3% c la redditività da gennaio a giugno 2009 è tornata all'1,4%. «Il Principal Investment - cioè Generali, Rcs, Telco, ndr - dovrebbe dar­ci più soddisfazione quest'an­no», ha detto Alberto Nagel agli analisti commentando il bilancio, «non abbiamo biso­gno di capitale adesso ma non dobbiamo limitare le nostre capacità di crescere in Italia e all'estero nei vari business», ha aggiunto motivando il lan­cio di un'operazione di raffor­zamento patrimoniale da cir­ca un miliardo attraverso l'as­segnazione di azioni e war­rant. «Inoltre - ha proseguito il consigliere delegato - voglia­mo restare tra le banche più capitalizzate in Europa e per questo chiediamo la possibili­tà di raccogliere capitale nel 2011 in modo da mantenerci nella cerchia degli istituti iper prudenti». Mediobanca ha og­gi un core tier del 10,3% e salirà all' 11 % col rafforzamen­to patrimoniale: «Chiediamo capitali per continuare a cre­scere come siamo cresciuti ne­gli ultimi anni» ma non conoperazioni straordinarie. Il di­videndo verrà pagato in azioni nella misura di una gratuita ogni 20 possedute più warrant: il direttivo del patto riunitosi in mattinata, ha deciso che i nuovi titoli gratuiti e quelli legati all'esercizio di queste op­zioni possono non essere confe­riti all'accordo parasociale. Azioni gratuite e warrant ver­ranno distribuiti il 28 settem­bre, la sottoscrizione dei titoli legati alle opzioni avverrà dal T gennaio 2010 al 18 marzo 2011. «Quest'anno ci aspettia­mo un utile sostanziale e quin­di di distribuire il dividendo» ha spiegato Nagel riferendosi al bilancio 2009-2010. Con Sai Oppenheim «ci sono discussio­ni amichevoli», ha precisato il top bankcr evitando di scende­re nei particolari. Il negoziato è delicato, a piazzetta Cuccia interessano «team di manager e alcuni asset dell'investment banking» all'interno del salva­taggio della banca tedesca, so­cia del patto Mediobanca, in cui è coinvolta Deutsche bank e sembra anche Macquerie attratta da un altro pezzo dell'in­vestment banking: in consiglio Nagel ha spiegato che l'opera­zione potrà a farsi a condizio­ne che Sai sia in continuità aziendale e che i manager ac­cettino un ridimensionamen­to degli stipendi. In totale do­vrebbero essere assunti circa 200 banchieri in organico per una investimento dell'ordine di 150 milioni. Tornando ai conti il margine di interesse è salito del 2,2% a 861,2 milioni e i profitti da trading sono saliti a 229,5 milioni. Tra le varie divisioni si segnala l'au­mento del 32% dei ricavi del corporate & investment banking, il contributo ai ricavi dei clienti delle sedi estere (+ 70%) e gli ottimi risultati com­merciali di Chebanca! la cui raccolta è cresciuta del 12%. Nella riunione del patto, oltre ai conti, si sarebbe fatto un accenno al possibile rinnovo la cui decisione verrà presa in un altro vertice in programma pri­ma di fine mese quando sca­drà il termine per le disdette. Infine Vincent Bollore, leader dei soci esteri e membro del comitato nomine di Medio­banca è intervenuto sul prossi­mo rinnovo della presidenza delle Generali: «Onestamente come sapete io supporto Antoine Bernheim che è un ottimo presidente e che come sapete è in carica per altro anno. La questione si pone l'anno prossi­mo».

r. dim