De Bortoli direttore della crisi. Gestirà le forbici al Corriere

Il Riformista

Riotta lascia il Tg1 e va al Sole 24-Ore. Anselmi potrebbe lasciare La Stampa, vorrebbe la presidenza dell'Ansa ma Palazzo Chigi non gradisce

Ferruccio De Bortoli è il nuovo direttore del Corriere della Sera. La decisione all'unanimità è stata presa prima dal patto di sindacato di Rcs Mediagroup, poi dal consiglio di amministrazione. De Bortoli lascerà la direzione del Sole24Ore per sostituire al timone di comando del primo quotidiano italiano Paolo Mieli, che riceve - si legge in una nota dell'azienda - "profondi motivi di gratitudine" dal consiglio, "per l'attività svolta in contesti spesso delicati e complessi e per la disponibilità a continuare, nelle forme che saranno concordate, a collaborare con il Gruppo".
La partita dei grandi azionisti Rcs sulla nomina del nuovo direttore del Corriere è stata dura. A giocarla sono stati soprattutto: il presidente di Mediobanca Cesare Geronzi (principale garante degli equilibri nel sistema economico finanziario italiani e primo azionista del gruppo editoriale con il 14 per cento); i vertici di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli (presidente del consiglio di sorveglianza, ma nel patto di sindacato in rappresentanza della finanziaria bresciana Mittel) e Corrado Passera (amministratore delegato della banca) su posizioni peraltro diverso l'uno dall'altro; Luca Cordero di Montezemolo (che rappresenta il 10 per cento della quota Fiat in Rcs) e Diego Della Valle - amico e socio di LCdM in una serie di attività - che controlla attraverso la Dorint il 5,5 per cento del capitale del Corriere.
La decisione finale sulla nomina di de Bortoli ("espressa favorevolmente all'unanimità") è arrivata dopo una lunga discussione. In un primo momento è stata avanzata dall'asse Montezemolo-Della Valle (in parte sostenuta anche dallo stesso Passera) una proposta di tipo conservativo: mantenere Mieli ala guida del Corriere. Proposta che non andava bene a Bazoli, nè soprattutto a Geronzi. Per il numero uno di Mediobanca il processo di avvicendamento alla guida del Corriere era ormai irreversibile. Montezemolo e Della Valle avrebbero fatto un altro tentativo a sostegno della candidatura di Carlo Rossella - figura gradita anche a Palazzo Chigi - ma che, proprio per questo motivo, non avrebbe trovato l'approvazione di Bazoli. Infine, cadute le alternative formali, si è tornati al nome che era dato già per scontato negli ultimi giorni, De Bortoli, gradito a Geronzi e a Bazoli.
I grandi azionisti hanno confermato alla presidenza Piergaetano Marchetti, che a un certo punto sembrava destinato all'avvicendamento. I conti del gruppo sono malmessi. Per questo motivo il nuovo direttore avrà un compito difficile: de Bortoli - rispetto a Mieli il quale si era apertamente dichiarato garante del corpo redazionale e a favore dei giornalisti in vista di tagli all'organigramma - dovrà ottemperare alle richieste dell'azienda propensa alle "revisioni del perimetro". Si legge in una nota diffusa ieri dal consiglio di amministrazione: "In una situazione congiunturale di particolare gravità per l'editoria, tutto il gruppo Rcs è impegnato a sostenere con energia e determinazione l'eccezionale e rinnovato impegno che oggi si richiede per assicurare al Corriere e al sistema editoriale che a esso fa capo la migliore efficienza e così un futuro al passo con i tempi". Tradotto, significa che de Bortoli, per ripianare i conti aziendali, sarà chiamato a tagliare i costi del personale con l'attuazione di politiche che incentivino all'esodo i giornalisti più anziani e che riguarderebbero circa 70 redattori del Corriere. De Bortoli si dovrà occupare anche del probabile matrimonio tra le due riviste del Corriere: Magazine e Io Donna che si fonderanno per fare spazio a un nuovo prodotto, meno giornalistico, ma in grado di attirare più pubblicità. E proprio "per maggior funzionalità in questa impegnativa opera", sottolinea il comunicato Rcs, su proposta di Antonello Perricone (a.d. di Rcs Quotidiani) è stato nominato nella carica di a.d. per le attività italiane di Rcs Quotidiani Giorgio Valerio (attuale direttore generale della società Quotidiani).
La nomina di de Bortoli apre un giro di valzer. Alla guida del quotidiano di Confindustria arriverà dal Tg1 Gianni Riotta, mentre la direzione del tiggì della prima rete Rai sarebbe ancora in discussione. Dalla ultime indiscrezioni, sembra che i candidati più accreditati siano due: il direttore di Panorama, Maurizio Belpietro (molto gradito dall'entourage berlusconiano); Mauro Mazza, attuale direttore del Tg2 (sponsorizzato dal presidente della Camera, Gianfranco Fini).
Secondo le ultime voci, sembra che il direttore della Stampa, Giulio Anselmi, abbia espresso la volontà di abbandonare il timone del quotidiano torinese, non vuole gestire il processo di ristrutturazione, già previsto da un piano che potenzia la parte web. Gli piacerebbe la presidenza dell'Ansa, attualmente ricoperta da Boris Biancheri. Da fonti governative, sembrerebbe che l'operazione non abbia ricevuto il via libera di Palazzo Chigi. Un eventuale addio di Anselmi aprirebbe un'altra finestra di toto-nomine, ma è ancora tutto prematuro.

Gianmaria Pica