Crac Bagaglino, assolti in appello Geronzi e gli altri banchieri

La Stampa

Confermata la condanna per il fondatore Bertelli. Ribaltata la sentenza di primo grado per Colaninno, Gronchi e Steno Marcegaglia

Milano – Tutti assolti in secondo grado gli imputati “vip” per il crac Bagaglino-Italcase. Il processo di appello che si è concluso presso il tribunale di Brescia ha assolto tra gli altri Cesare Geronzi, Roberto Colaninno, Divo Gronchi, Steno Marcegaglia, “perché il fatto non sussiste” dall’accusa di bancarotta preferenziale e “per non aver commesso il fatto” dall’accusa di bancarotta semplice. In primo grado, Colaninno e Marcegaglia erano stati condannati a quattro anni e un mese mentre Geronzi e Gronchi a un anno e otto mesi. L’assoluzione è arrivata per tutti coloro che all’epoca dei fatti sedevano nel cda della Banca nazionale dell’Agricoltura, di Banca di Roma e della Banca Agricola Mantovana.
L’accusa sosteneva che le banche nel 1998, nonostante il gruppo Italcase/Bagaglino fosse ormai decotto (le società del gruppo, in tutto 19, son state dichiarate fallite nel 2000), imposero una ristrutturazione e, secondo la sentenza di primo grado, nel trattare la vicenda non ebbero un comportamento limpido. Questa impostazione accusatoria è stata ribaltata nella sentenza di appello, che pur confermando le condanne agli amministratori del gruppo ha assolto i consiglieri delle banche. Tra i consiglieri dei tre istituti di credito e tra gli altri banchieri che sono stati assolti in secondo grado ci sono Ettore Lonati (ex cda di Bam), Pierluigi Fabrizi (ex presidente di Mps), Ivano Sacchetti (ex vicepresidente di unipol), Piermaria Pacchioni ( ex presidente Bam), Paolo Accorinti (ex presidente Bna). Confermata in appello la condanna al fondatore del gruppo, Mario Bertelli.

(R.E.S.)