Svolta al vertice di Mediobanca doppia presidenza per Geronzi

Corriere della Sera

Marchetti lascia la guida del patto di sindacato

Cesare Geronzi è stato designato all'unanimità presidente del consiglio di sorveglianza di Mediobanca. E sarà anche presidente del patto di sindacato dell'istituto di Piazzetta Cuccia in versione governance duale, che vede rappresentati gli azionisti nell'accordo parasociale e nel board di sorveglianza, distinto dal consiglio di gestione, organo invece del management. Nuovo governo societario e cariche scatteranno dal primo luglio, con l'avvio del nuovo esercizio della banca d'affari.
Significativamente è stata proprio l'unanimità sull'attuale presidente di Capitalia (che conserverà la carica nella banca romana fino alla sua fusione con Unicredit) la prima notizia trapelata ieri dall'assemblea dei grandi soci di Mediobanca che ha dato il via libera alla lista per il board che sarà nominato dall'assemblea il 27 giugno. E' stato Vincent Bolloré, capofila dei soci francesi, ad annunciarlo, sottolineando che Geronzi è particolarmente adatto a questo incarico "in virtù sia della sua esperienza nel settore bancario sia per la sua conoscenza di Mediobanca da tanto tempo". Per questo, ha aggiunto, "è stato eletto all'unanimità".
L'assemblea dell'accordo parasociale, preceduta da una breve riunione dei rappresentanti gruppi che lo compongono (A, le banche; B, gli azionisti industriali; C, il nucleo francese) ha approvato il nuovo testo del patto (che scadrà il 31 dicembre 2009, dopo di che avrà durata biennale) e la lista dei candidati al consiglio di sorveglianza. La composizione tiene conto del fatto che con la fusione fra Unicredit e Capitalia il peso delle banche si riduce, visto che i due istituti hanno dato mandato alla stessa Piazzetta Cuccia di ricollocare l'8,6% di Mediobanca, cioè circa la metà della quota aggregata. La dismissione, viene precisato nella nota diffusa ieri dalla presidenza del patto, dovrà essere realizzata fra le assemblee delle due banche che approveranno la fusione (luglio) e le nozze (ottobre). Nel caso l'operazione non fosse conclusa entro i 15 giorni successivi, Unicredit si impegna a non esercitare il diritto di voto sulla quota ancora non dismessa.
La lista dei candidati del patto non presenta molte novità rispetto al consiglio oggi in carica. Si riduce il peso degli istituti bancari e aumenta quello dei soci industriali, resta invariato il nucleo internazionale. I rappresentanti del gruppo A sono 6. Unicredit non propone il presidente Alessandro Profumo, che fa il passo indietro di cui si era parlato nei giorni scorsi. Nel comunicato il patto sottolinea la decisione di Piazza Cordusio apprezzando "la sensibilità manifestata nei confronti degli orientamenti che appaiono emergere dall'autorità Antitrust". Per Unicredit entrano nella lista il presidente Dieter Rampl, Fabrizio Palenzona e Roberto Bertazzoni. Per Mediolanum resta Ennio Doris e Commerz conferma Eric Strutz. A questo gruppo fanno poi capo due revisori dei conti, uno dei quali pronto a uscire nel caso venga nominato un rappresentante da parte di liste di minoranza. Il gruppo B si rafforza: avrà 7 rappresentanti, escono Giancarlo Cerutti e Roberto Colaninno, entra Pietro Ferrero e resta confermato Gilberto Benetton (che probabilmente entrerà nel patto con il collocamento della quota Unicredit). Anche in questo caso uno dei tre revisori assegnati al gruppo è pronto a lasciare per le minoranze. Sempre che si presentino.