Mediobanca, Geronzi presidente

Il Messagero

Il banchiere romano al vertice del consiglio di sorveglianza e del patto. L'a.d. di Unicredit si ritira in linea con le richieste Antitrust sul conflitto di interesse. Marchetti lascia il vertice dell'accordo.

ROMA - Cesare Geronzi sale sul trono di Mediobanca. Il banchiere romano è stato nominato all'unamità - come nelle attese - dall'assemblea del patto di sindacato alla presidenza del consiglio di sorveglianza.
«Era particolarmente adatto in virtù della sua esperienza nel settore bancario e della sua conoscenza di Mediobanca da tanto tempo», ha detto Vincent Bollorè, leader del gruppo C (soci esteri), «credo sia per questo che abbia raccolto il voto unanime sul suo nome». Geronzi sarà anche il presidente del nuovo patto in vigore dal 1° luglio fino al 31 dicembre 2009 a seguito del passo indietro di Piergaetano Marchetti a tutela dell'autonomia di Rcs di cui è presidente.
«Preso atto atto con rammarico dell'indisponibilità del professor Marchetti», dice la nota dell'assemblea degli azionisti stabili, «si è ritenuto in coerenza con l'adottando sistema dualistico che prevede la netta separazione fra azionisti e management di attribuire la carica a Geronzi». A parte l'ascesa scontata del presidente di Capitalia che manterrà l'incarico fino alla fusione con Unicredit, due sono le novità nella lista degli altri 20 componenti l'organo di indirizzo e controllo della governance duale che verrà approvata dall'assemblea del 27 giugno: Roberto Bertazzoni e Pietro Ferrerò, il primo entra in quota Unicredit - dove Alessandro Profumo ha mantenuto fede all'impegno di fare un passo indietro - al fianco di Dieter Rampi, Fabrizio Palenzona: la nomina del patron della Smeg può significare il suo prossimo addio dal cda di piazza Cordusio a seguito della fusione con Capitalia per fare spazio ai rappresentantì del mondo romano.
Gli altri tre posti del gruppo A saranno coperti da Ennio Doris, Eric Strutz e Eugenio Pinto (uno dei tre consiglieri munito del requisito di revisore dei conti). Ferrerò invece, che ritorna a piazzetta Cuccia, fa parte del gruppo B (industriali) che esprime Gilberto Benetton, Angelo Caso (revisore dei conti), Giancarlo Cerutti, Jonella Ligresti, Carlo Pesenti, Marco Tronchetti Provera, Gabriele Villa (revisore). Infine il gruppo C (soci esteri) conferma Bollorè, Tarak Ben Ammar, Antoine Bernheim, Jean Azema. L'assemblea del patto ha anche indicato, come prevede l'art. 8 del patto, agli ultimi due posti i nominativi che potrebbero essere eletti nel caso non fossero presentate liste di minoranza: sono Alessandro Trotter indicato dal gruppo A e Paolo Sfameni (gruppo B) entrambi revisori dei conti. Il patto «ha apprezzato la sensibilità di Profumo» manifestata per coerenza con «gli orientamenti che appaiono emergere dall'Autorità Antitrust», in tema di conflitto di interesse. E' un'altra risposta - oltre al dimezzamento della quota in piazzetta Cuccia e all'uscita di Marchetti dal Patto - alle accuse del presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo nei confronti della concentrazione di potere che Unicredit Group avrebbe creato su Mediobanca, quindi sulle Generali che essendo un azionista forte di Intesa Sanpaolo potrebbe condizionare le scelte della Superbanca.
Entro 15 giorni dalla fusione Unicredit-Capitalia verrà ceduto l'8.4% di Mediobanca: se i tempi dovessero allungarsi, piazza Cordusio si impegna a sterilizzare i diritti di voto su questa quota fino alla dismissione. Infine l'assemblea dei soci forti ha nominato il nuovo direttivo del patto formato da nove esponenti, uno in più - assegnato ai francesi - rispetto a prima: oltre a Geronzi, ci sono Tarak Ben Ammar, Bollore, Doris, Salvatore Ligresti, Giampiero Pesenti, Profumo, Rampi e Tronchetti Provera. Il nuovo accordo parasociale durerà solo due anni e mezzo e potrà essere rinnovato di altri due anni salvo che venga disdettato tre mesi prima della scadenza da un numero di soci rappresentanti il 30% del capitale. La scadenza del patto è stata volutamente spostata rispetto a quella del consiglio di sorveglianza.