Geronzi: per il Leone un presidente forte

La Stampa

Cesare Geronzi vuole una forte presidenza esecutiva per le Generali. Le parole del presidente del consiglio di sorveglianza di Mediobanca

Cesare Geronzi vuole una forte presidenza esecutiva per le Generali. Le parole del presidente del consiglio di sorveglianza di Mediobanca, riportate in un'intervista al direttore del Sole 24 Ore Ferruccio de Bortoli, suonano come un'indiretta conferma delle voci insistenti sulla volontà di molti soci per una prossima uscita dell'attuale presidente del Leone Antoine Bernheim. «Quando Bernheim lascerà sarà un problema trovare un personaggio alla sua altezza, con il suo indiscusso prestigio», aggiunge Geronzi. Ieri il presidente delle Generali non ha voluto commentare le dichiarazioni e se l'é cavata con una battuta: «Non ho comprato i giornali».
Ma l'intervista del presidente di Mediobanca - una «prima» assoluta per l'istituto di piazzetta Cuccia - contiene altri annunci. In primis, la dichiarazione di principio che le controllate, come Generali, dovrano essere «entità forti, più libere e responsabili, che si misureranno con il mercato, creando valore per essere giudicate solo sui risultati». Geronzi lancia anche qualche strale all'amministratore delelegato di Unicredit Alessandro Profumo, primo azionista di Mediobanca. Lunedì scorso il presidente di Unicredit Dieter Rampl si è astenuto in comitato nomine di Mediobanca sui nomi dei nuovi vertici Telecom per contestare il dissenso sui modi usati per individuarli. Geronzi afferma di «non capire» le critiche sul metodo, sostenendo comunque che a Profumo lo legano «affetto e stima». E sull'altra grande partecipata di Mediobanca, la Rcs, dove Profumo uscì nel 2004 dal consiglio della Rcs Quotidiani, l'intervistatore spiega come Geronzi «puntualizza che quando ciò avvenne» Profumo «non aveva un'azione» di Rcs «e che forse il fatto di esserne attualmente azionista non gli dispiaccia». Dichiarazioni alle quali Unicredit non replica, anche se è facile pensare che Profumo non le abbia gradite. Infine Geronzi conferma che nel capitale di Mediobanca potrebbe arrivare un socio arabo: «II fondo del Dubai sarebbe benvenuto nell'azionariato di Mediobanca o Generali».