Fedele al lavoro, al rigore e alla libertà

Il Giorno - Milano Metropoli

«Da queste relazioni di bilancio, che sono un'autentica boccata d'aria fresca, viene fuori oltre al banchiere l'uomo libero»: cosi Renato Pagliaro, presidente del Consiglio di gestione di Mediobanca, ha voluto iniziare la commemorazione di Enrico Cuccia, svoltasi ieri a Palazzo Reale

«Da queste relazioni di bilancio, che sono un'autentica boccata d'aria fresca, viene fuori oltre al banchiere l'uomo libero»: cosi Renato Pagliaro, presidente del Consiglio di gestione di Mediobanca, ha voluto iniziare la commemorazione di Enrico Cuccia, svoltasi ieri a Palazzo Reale. Le quattro voci ufficiali che hanno ricordato il Grande Vecchio della finanza italiana, e cioè Antonio Maccanico,
Giampiero Pesenti, Umberto Veronesi e Giorgio La Malfa, sono state imbeccate da Cesare Geronzi, presidente del Consiglio di sorveglianza di Mediobanca, il quale ha letto il messaggio del presidente della Repubblica. «Enrico Cuccia — ha scritto Giorgio Napolitano — ha svolto un ruolo di primissimo piano nel mondo della finanza e dell'economia. Fin dalla fondazione di Mediobanca in anni cruciali per la ricostruzione e l'ammodernamento del nostro paese egli dedicò con assoluta fedeltà al lavoro e lo stile rigoroso che lo contraddistinguevano, la sua attività all'istituto». Presente tutto il gotha del mondo economico e finanziario, come riferiamo nelle pagine dell'Economia.