Realizzato un sogno: eliminata la frattura Nord-Sud

Il Messaggero

Geronzi: con Capaldo ci chiedevamo, che farà da solo il Mezzogiorno? Ora ha una grande banca per le infrastrutture

Presidente Geronzi ai tempi in cui mise insieme Banco di Santo Spirito, Cassa di Risparmio di Roma, avrebbe mai immaginato di poter arrivare ad un'operazione come quella che unisce Capitalia ad Unicredit?
Geronzi: «Personalmente con questa operazione ho coronato un sogno. Perché quando abbiamo iniziato ad aggregare le banche del Centro Italia abbiamo sempre avuto l'idea che non dovesse ridursi soltanto ad un'aggregazione a sostegno del Centro e del Meridione. Ma che magari, nel tempo, potesse essere la base per arrivare a coprire tutta l'Italia, dalla Calabria all'estremo Nord. La prima operazione la feci con Pellegrino Capaldo, eravamo due meridionalisti, il nostro problema era creare un centro decisionale e finanziario per il Centro Sud. Ma tutte le sere ci chiedevamo: questo Sud da solo che farà? Dobbiamo cominciare a pensare a qualcosa verso il Nord. E la saggezza di Capaldo fu nel dire: prima faccio bene questo, il resto verrà. Con Profumo, quella ricerca che Capaldo si poneva come punto interrogativo si è realizzata. Forse perché non poteva che essere così».
Quali saranno i vantaggi maggiori per le imprese?
Geronzi: «La nostra è una grande banca che elimina la frattura tra Nord e Sud, pervade il Paese e lo ricongiunge al sistema economico europeo. Si mette a disposizione di Capitalia che non aveva una rete internazionale che potesse consentirne uno strumento di competitività, capace di tenere il mercato e sostenere l'attività degli imprenditori. Soprattutto la media e piccola impresa. Adesso gli imprenditori, che spesso si trovano a viaggiare da soli verso l'avventura internazionale, potranno contare su uno strumento fondamentale, un poderoso meccanismo di controllo dei mercati internazionali, utile anche a sprovincializzarli».
Ma cosa rappresenterà questa realtà per l'Italia centrale e in particolare per il Lazio?
Profumo: «In questa regione c'è il 15% degli sportelli del gruppo e abbiamo quindi tutto l'interesse a far funzionare bene il rapporto con il territorio. È importante che il Lazio continui a svilupparsi anche grazie alla banca».
Quali sono le leve da sfruttare?
Profumo: «Innanzitutto, l'interconnessione internazionale, fondamentale per imprese medie e grandi del Lazio che hanno una proiezione internazionale rilevante. Poi c'è la capacità di operare nel project financing, dove noi siamo i terzi in Europa. Senza contare la grandissima attenzione alla soddisfazione dei clienti. Su quest'ultimo fronte non ci basta mantenere la leadership. Vogliamo continuare a crescere».
Geronzi: «Senza parlare della capacità di sostenere con una potenza di fuoco tutte le iniziative volte al miglioramento delle infrastrutture. Si parla di project financing, ma con disponibilità finanziarie finora nemmeno ipotizzabili».
Che vuol dire in concreto?
Geronzi: «Per esempio, se si deve affrontare il potenziamento di Fiumicino o di Ciampino, non c'è certo bisogno di fare un pool di banche. Basta una banca, che si trova a Roma. È importante, anche perché è chiara l'aspirazione delle autorità locali a spingere nello sviluppo delle infrastrutture».