Piazzetta Cuccia, il giorno di Geronzi

Il Corriere della Sera

Sfida tra le liste di minoranza. Varo della governance dualistica con la nomina del board di sorveglianza. Fininvest vota con il patto. Consiglio di gestione, rinvio alla prossima settimana

MILANO — Per la governance di Mediobanca oggi è il giorno della svolta. L'assemblea, preceduta dall'ultimo consiglio di amministrazione della banca d'affari (che probabilmente si occuperà anche dei conti, visto che l'esercizio chiude a fine giugno), cambierà lo statuto, introdurrà il modello dualistico, nominerà il board di sorveglianza (dove sono rappresentanti gli azionisti), e il presidente, Cesare Geronzi. Per la prima volta, e in anticipo rispetto alle prescrizioni normative e regolamentari, verrà applicato il voto di lista. Quella di maggioranza, indicata dal patto che ancora vincola il 53% del capitale perché Fiat e Telecom, che hanno dato disdetta, escono formalmente dal primo luglio, si aggiudicherà 19 dei 21 posti. Due sono invece riservati alle minoranze, ed è questa la sola incognita che presenterà oggi l'assemblea. La «sfida» è fra il gruppo immobiliare Zunino, che detiene il 3,8% di Piazzetta Cuccia, e i fondi americani Amber, con il 2%. Sono gli unici azionisti con almeno l'l% ad aver depositato le liste nei tempi indicati, oltre i quali sarebbe dimezzata la soglia di accesso. Le regole dello statuto sono chiare: fra i due contendenti fa il pieno solo chi riesce ad assicurarsi più della metà dei voti dell'altro. Zunino tenta l'affondo: ha una partecipazione quasi doppia rispetto ad Amber e l'obiettivo è conquistare entrambi i posti confidando su una certa consuetudine di affari e rapporti anche in Francia che possa portare «voti» al suo mulino. Il gruppo immobiliare cercherà dunque di piazzare nel board sia il numero uno, Luigi Zunino, sia il docente di diritto bancario Paolo Ferro Luzzi, in passato presidente di Fondiaria e avvocato in studio con Berardino Libonati. La lista avversaria presentata dal fondo americano Amber cercherà invece di farsi spazio nel «mercato elettorale» rappresentato dagli investitori istituzionali presenti (fra italiani ed esteri) con circa il 25-30% del capitale. Amber, che in Italia figura ed è stato presente in numerose società, da Fiat a Cofide, da Capitalia (dove ha votato per la revoca di Geronzi sospeso per i l caso Italcase) alla Bpm, ha messo in lista Francesco Denozza, docente di diritto commerciale, esperto di governance e per cinque anni consigliere indipendente in Telecom e Lino Benassi, ex Comit. Ina e Toro, oggi consulente strategico per la finanza del gruppo De Agostini. Zunino raggiungerà il traguardo o, come sembra più probabile, nel board di sorveglianza entreranno i due capilista? La sfida si presenta interessante, sia perché inedita in ciò che è stato il «tempio del capitalismo», sia perché diversi soci fuori dal patto (fra i quali Fininvest, che ha l' 1% con disponibilità a salire) voteranno con l'accordo parasociale. Dopo l'assemblea di oggi, eletto il consiglio di sorveglianza, si passerà al passo successivo, cioè alla nomina del board di gestione, quello dei manager. È probabile si proceda nei primi giorni della prossima settimana e non tuttosembra ancora deciso. Sarebbero ancora in corso riflessioni e consultazioni fra i soci. L'incognita è la presenza o meno in questo board di Gabriele Galateri, attuale presidente di Piazzetta Cuccia. Alcuni soci, fra i quali probabilmente quelli francesi, auspicherebbero per Galateri una candidatura come quella relativa alla presidenza Telecom. Non è chiaro quale sia il timing oggi per la società di telecomunicazioni ma ciò potrebbe non precludere soluzioni in più tempi. Nel caso il nome di Galateri, indipendente, alla fine non figurasse alla presidenza, per il consiglio di gestione potrebbe configurarsi una «squadra corta», visto che la norma prescrive che oltre i quattro componenti il board deve includere uno esterno. Appare invece scontata la nomina di Alberto Nagel, direttore generale dell'istituto, a consigliere delegato . Al quale sarebbe affidata dunque la gestione di Mediobanca.