Mediobanca sceglie Geronzi

Il Sole 24 ore

Al banchiere la guida del consiglio di sorveglianza; «Pronti per nuove sfide». Alla lista di maggioranza il sì del 53,8% del capitale. «Pareggio» tra le minoranze: nel board Luigi Zunino e Francesco Denozza. Varato il nuovo statuto Galateri: momento storico per la banca. Lunedì la nomina del consiglio di gestione

L'investitura di Cesare Geronzi a presidente del consiglio di sorveglianza è stata corale. Non c'erano dubbi sulla sua nomina, dal momento che il patto di sindacato, che controlla il 47,9% del capitale, lo aveva posto in cima alla lista di maggioranza. Ma persino Amber Capital, che in Capitalia si era schierato contro il reintegro di Geronzi alla presidenza, ha evitato qualsiasi cenno polemico. Al termine Geronzi si è detto «molto, moltissimo soddisfatto» dell'esito dell'assemblea e ha assicurato da neo presidente che sarà garante dell'equilibrio tra i soci, un compito questo «fondamentale». La Mediobanca, che da ieri ha adottato la nuova governance duale — «un'organizzazione adatta ai teneri». «sarà una nuova Mediobanca nella scia della tradizione». «Siamo pronti per nuove sfide: crescita, stabilità e amicizia con tutti», sono le linee programmatiche. La protesta è rimasta sulla strada, in via Filodrammatici, dove Piero Ricca, il "disturbatore" che aveva dato del "buffone" a Silvio Berlusconi nell'aula di un Tribunale, è tornato a manifestare come aveva fatto tutti i giorni della settimana scorsa contro la nomina di Geronzi, rinfacciando le sue traversie giudiziarie. La lista di maggioranza alla fine ha ottenuto l'appoggio del 53,8% del capitale, il 6% in più dei confini del patto: a favore anche l'1% in mano a Fininvest. Dei 21 componenti del supervisory board, 19 (inclusi i revisori) sono espressione dei soci forti e due delle minoranze azionarie. Sulle liste di minoranza si è arrivati a un "salomonico" pareggio, con un sostanziale equilibrio dei voti. La lista presentata da Amber, che di suo partiva da una robusta base (il 2,9% del capitale), ha ottenuto 50 milioni di voti, pari complessivamente al 6,1% del capitale. Mentre la lista presentata da Luigi Zunino, che con le società di famiglia ha in portafoglio una quota del 3,78%, ha ricevuto 47,35 milioni di voti, pari al 5,8% del capitale. Di conseguenza sono stati eletti nel consiglio di sorveglianza i due capofila, Francesco Denozza (il giurista che aveva rappresentato i fondi italiani nel precedente cda Telecom) e lo stesso Zunino. Umberto Mosetti, che in assemblea rappresentava Amber, ha sottolineato come la lista del fondo di New York fosse da considerare come «la lista di tutti i fondi, di tutti gli investitori istituzionali un'iniziativa autentica di mercato. Mosetti ha poi motivato la discesa in campo di Amber come un segnale di supporto al management della banca. «In questi anni questa squadra è riuscita a conquistarsi la fiducia del mercato. È riuscita a mantenere gli standard di eccellenza che sono nella tradizione di Mediobanca ma anche ad avere un dialogo eccellente con il mercato e a conquistare la fiducia degli investitori». E quindi ha commentato positivamente il fatto che Mediobanca sia stata la prima società finanziaria e la prima banca ad aver adottato l'istituto del voto di lista e quello della rappresentanza obbligatoria delle minoranze nei consigli: «La dialettica tra azionisti è un fatto positivo». Arturo Albano, rappresentante di Deminor, ha poi preannunciato il voto a favore dei un gruppo di fondi detentori complessivamente dello 0,5% del capitale.
Per la lista Amber si è schierato poi un nutrito gruppo di fondi esteri rappresentati dallo studio Trevisan e buona parte dei fondi italiani presenti in assemblea. Col nuovo board, i soci di Mediobanca hanno approvato anche la riforma dello statuto secondo la goverance dualistica. Gabriele Galateri, che ha gestito da presidente l'ultima assemblea del consiglio di amministrazione uscente, ha sottolineato il momento storico per la banca d'affari milanese. «Sono sessantanni, da quando Enrico Cuccia fondò la banca, che funziona con una governance tradizionale» diversa da quella varata oggi. Ma Alberto Nagel, direttore generale di Mediobanca, ha sottolineato come la banca d'affari si confronti ogni giorno con altre realtà estere che hanno già da tempo adottato un sistema organizzativo più simile a quello che sta per esordire in Piazzetta Cuccia. Lunedì, alle 14,30, il consiglio di sorveglianza si riunirà per la prima volta per completare l'organigramma del duale con la nomina del consiglio di gestione. Galateri ha sottolineato come la squadra di Mediobanca abbia lavorato bene negli ultimi quattro anni. «Ho lavorato bene e in sintonia con Alberto Nagel e Renato Pagliaro — ha detto in assemblea — Siamo molto soddisfatti. Noi ovviamente siamo pronti a continuare a farlo, ma evidentemente il consiglio di sorveglianza è interessato e responsabilizzato a prendere queste decisioni in base a una serie di valutazioni ». Lunedì la riserva sarà sciolta.