Mediobanca alla svolta. Due poltrone per Geronzi

Nazione - Carlino - Giorno

Presidente del patto e del consiglio di sorveglianza. Geronzi siede sulla poltrona che fu di Cuccia.

GERONZI for president. Il nuovo corso di Mediobanca, che si prepara al doppio livello di governance, è cominciato ufficialmente ieri con la designazione di Cesare Geronzi, 72 anni, alla presidenza del Consiglio di sorveglianza. A indicare il nome dell'attuale presidente di Capitalia è stata l'assemblea dei soci del Patto di sindacato di piazzetta Cuccia. La designazione (ampiamente prevista) è stata decisa all'unanimità ieri pomeriggio e sarà ratificata nella prossima assemblea di Mediobanca convocata il 27 giugno. La stessa assemblea dovrà eleggere i 21 membri del consiglio di sorveglianza (3 revisori dei conti) sulla base della lista unica presentata ieri dai soci del Patto che vincola il 47,9% del capitale della banca. In testa alla lista c'è Cesare Geronzi che si appresta così.a coronare la sua lunga carriera di banchiere sulla poltrona che fu di Enrico Cuccia, proprio dopo aver condotto in porto la fusione di Capitalia con Unicredit. Geronzi inoltre terrà anche la presidenza del Patto di sindacato, in seguito alle dimissioni del professor Piergaetano Marchetti. Marchetti è stato il regista di tutta la nuova architettura societaria di Mediobanca ma col sistema di governance duale ora il suo ruolo viene in gran parte assorbito dal consiglio di sorveglianza. Marchetti manterrà invece la presidenza di Rcs.
Per un Geronzi che sale c'è un Profumo che scende. L'ad di Unicredit infatti, in virtù della fusione fra le due banche e per non alterare gli equilibri fra le varie componenti di Mediobanca, farà un passo indietro e non entrerà nel massimo organo di indirizzo di piazzetta Cuccia. Lo ha chiesto lo stesso Alessandro Profumo ai soci del Patto. Una decisione che consolida il nuovo accordo fra i grandi azionisti e cancella le tensioni fra le banche italiane e i soci francesi che fanno capo al finanziere Vincent Bollorè. Lo stesso Bollorè al termine della riunione ha sottolineato il clima positivo di piazzetta Cuccia: «Siamo molto felici della situazione in Mediobanca e di questo nuovo accordo tutti assieme».
In cambio il gruppo francese si è impegnato a non incrementare la sua quota in Mediobanca e a non acquistare le azioni che saranno messe in vendita da Unicredit (pari all'8,5%). «Ci va bene il nostro 11%» ha dichiarato ieri Bollorè. Gli azionisti francesi manterranno quattro rappresentanti in consiglio di sorveglianza: lo stesso Bollorè, Jean Azema, Antoine Bernheim (che è anche presidente di Generali) e l'imprenditore tunisino Tarak ben Ammar.
Il gruppo dei soci bancari lima il suo peso (entro 15 giorni dopo la fusione con Capitalia, Unicredit Group dimezzerà la propria partecipazione portandola al 9,39%) e candida nel board di sorveglianza sei consiglieri. Dieter Rampi, Fabrizio Palenzona e Roberto Bertazzoni rappresentano Unicredit (oltre a Geronzi). Escono Berardino Libonati e Roberto Colaninno (Capitalia). Confermata la presenza di Ennio Doris (Mediolanum) e Eric Strutz (Commerzbank). Si rafforza invece il fronte dei soci industriali. Debutta nel board di Mediobanca l'industriale Pietro Ferrero che affianca Carlo Pesenti,Gilberto Benetton, Jonella Ligresti, Marco Tronchetti Provera. Infine nel consiglio sono stati indicati cinque consiglieri indipendenti come revisori dei conti (Angelo Caso, Eugenio Pinto,Gabriele Villa, Alessandro Trotter e Paolo Sfameni).
Dopo l'assemblea del 27 giugno, sarà il consiglio di sorveglianza a nominare la settimana successiva il consiglio di gestione. Alla presidenza dell'organo esecutivo dovrebbe essere confermato Gabriele Galateri con Alberto Nagel promosso consigliere delegato e Renato Pagliaro direttore generale.