Una poltrona per due il segreto Capitalia
Il sole 24 ore
In Capitalia hanno uffici sudue piani diversi, e anche se nelle ex-Bin in Mediobanca chi stava ai piani bassi era il più importante, è inutile dire chi tra Geronzi e Arpe
In Capitalia hanno uffici su due piani diversi, e anche se nelle ex-Bin in Mediobanca chi stava ai piani bassi era il più importante, è inutile dire chi tra Geronzi e Arpe stia in quello superiore. Insieme si vedono poco, solo in assemblea e in cda. E, ancora, le voci di recenti dissensi hanno affollato le pagine dei giornali. Ma da ieri si è scoperto che Cesare Geronzi, che parla ai grandi soci, e Matteo Arpe, che parla al mercato, vanno più che d'accordo. Anzi, "la coesione tra presidente, amministratore delegato e management negli ultimi cinque anni è il segreto dei risultati che abbiamo ottenuto" ha spiegato lo stesso Arpe. E le divergenze? Ne "ho letto solo sulla stampa, così come di ipotesi di aggregazione tutte smentite e prive di contenuto". Insomma, parole, illazioni giornalistiche: il management, impegnato a sviluppare una politica di aggregazioni che garantisca un ruolo alla banca capitolina, va più che d'accordo. O quanto meno è andato d'accordo. Perché a ben leggere le parole di Arpe, il manager ha detto che "negli ultimi cinque anni" è andato d'accordo con il presidente. Una certezza, certo. Un segno di un'alleanza che funziona, ovvio. Ma sul futuro, come spiegano anche i prospetti informativi dei prodotti finanziari di Capitalia, non c'è garanzia di rendimenti passati. E per Arpe, c'è solo l'auspicio che l'intesa prosegua.