Geronzi: "Non accetto lezioni"

Il Giornale

Sì al risiko, ma Capitalia non accetta lezioni. Il suo presidente Cesare Geronzi, ieri in assemblea, ha rotto il silenzio degli ultimi mesi. Del resto, i messaggi da recapitare sono molti e Geronzi procede con ordine

Sì al risiko, ma Capitalia non accetta lezioni. Il suo presidente Cesare Geronzi, ieri in assemblea, ha rotto il silenzio degli ultimi mesi. Del resto, i messaggi da recapitare sono molti e Geronzi procede con ordine. Primo: su fusioni e grandi operazioni dice di «non voler accettare lezioni da nessuno», anzi, ricorda, la prima banca a fare aggregazioni è stata la sua, trovando soluzione anche ai problemi degli esuberi che oggi vengono gestiti con più profitto e disinvoltura dai protagonisti delle nuove nozze bancarie. Nel mirino sono tutti coloro che accusano d'immobilismo la banca romana.
Per Geronzi Capitalia è aperta ad ogni ipotesi di fusione, ma a condizione di salvaguardare il proprio ruolo e la propria storia, la propria presenza «istituzionale» nel Centro-Sud. Condizione quest'ultima «di cui non ci dimentichiamo». E poi non c'è fretta, non bisogna fare le cose tanto per farle, spiega ricordando il motto coniato dall'ad Matteo Arpe, «siamo interessanti e interessati» al risiko. Tenendo il Palazzo a distanza: «La politica deve restare fuori dal sistema bancario, Capitalia vuole essere artefice del proprio destino». Poi l'assemblea degli azionisti ha proceduto a nominare il nuovo cda, che su proposta del Patto di sindacato lo vede confermato alla presidenza, con Arpe ad. Per le nomine ufficiali si dovrà però attendere lunedì prossimo perché, con un rinvio deciso all'ultimo, il consiglio che si sarebbe dovuto tenere ieri, come tradizione dopo l'assemblea, è slittato per l'assenza di uno dei venti consiglieri impedendo di eleggere il comitato esecutivo. Nel board capitolino intanto, sino all'approvazione del bilancio al 31 dicenibre 2008, oltre al vertice riconfermato, Paolo Cuccia e Paolo Savona, che saranno vice presidenti, Gabriel M. Marino, Alberto Rossetti, Walter Vezzosi, Massimo Pini, Salvatore Mancuso, Ernesto Monti, Pierluigi Toti, Carlo Saggio, Pasquale Cannatelli, Carlo Colaiocovo, Roberto Colaninno, Alfio Marchini, Paolo Fresco, Paolo Mariotti, Silvio Bianchi Martini, Ahmed A. Menesi.