Capitalia, sì al risiko ma senza fretta

Il Tempo

L’assemblea dei soci ha nominato il Cda. Vertici confermati. Savona e Cuccia vicepresidenti. Il numero uno Geronzi: sulle alleanze non accettiamo lezioni da nessuno.

Sulle operazioni di aggregazione tra le banche Capitalia non accetta lezioni da nessuno. Con questo giudizio tranchant Cesare Geronzi, che della banca capitolina è presidente, ha risposto agli azionisti convocati in assemblea. Su fusioni e grandi operazioni – ha spiegato ai soci – Capitalia è stata la prima banca a fare aggregazioni, trovando soluzioni ai problemi degli esuberi che oggi vengono gestiti con più profitto e disinvoltura dai protagonisti delle nuove nozze bancarie.
Geronzi insomma non ha accettato le critiche di chi lo ha accusato di immobilismo nella recente tornata del risiko e ha anzi rivendicato il ruolo di pioniere nell’unione di istituti differenti. «quando a Roma si studiavano e si fondevano le banche, Unicredit non sapeva cos’era una fusione» ha ribadito.
Una cosa è certa Via Minghetti è aperta ad ogni ipotesi di fusione «ma a condizioni di salvaguardare il proprio ruolo e la propria presenza istituzionale nel Centro Sud. Condizione quest’ultima di cui non ci dimentichiamo» ha spiegato il presidente di Capitalia. Parole che ricalcano i concetti espressi dall’ad Matteo Arpe durante la presentazione dei conti dei nove mesi: «siamo interessati e interessanti» al risiko.
Una parola entrata ormai nel linguaggio: «parlare al risiko significa – sottolinea Geronzi – ragionare seriamente con chi per fare cosa».
Niente fretta insomma, anche perché il contesto di riferimento è sempre stato difficile. A decidere comunque non sarà «la politica che deve restare fuori dal sistema bancario. Capitalia vuole essere artefice del proprio destino». Una risposta precisa e puntuale prima che l’assemblea degli azionisti nomini il nuovo consiglio di amministrazione, che su proposta del Patto di sindacato lo vede già come presidente affiancato da Matteo Arpe nel ruolo di amministratore delegato.
Per le nomine ufficiali si dovrà però attendere lunedì prossimo perché, con un rinvio deciso all’ultimo, il consiglio è slittato per l’assenza di uno dei consiglieri. Nel board capitolino intanto oltre al vertice riconfermato, ci saranno Paolo Cuccia e Paolo Savona, che saranno vicepresidenti, Gabriel M. Marino, Alberto Rossetti, Walter Vezzosi, Massimo Pini, Salvatore Mancuso, Ernesto Monti, Pierluigi Toti, Carlo Saggio, Pasquale Cannatelli, Carlo Colaiocovo, Roberto Colaninno, Alfio Marchini, Paolo Fresco, Paolo Mariotti, Silvio Bianchi Martini, Ahmed A. Menesi.