Geronzi: nel risiko bancario Capitalia è predatore, non preda

Il Messaggero

Il presidente giudica ottimi i rapporti con Abn Amro e smentisce categoricamente dissidi con il govematore Fazio.

Un'assemblea fiume ha approvato il bilancio 2004 di Capitalia, che si è chiuso con 337 milioni di utile netto. Anche quest'anno la Fondazione Cassa di risparmio, si è astenuta, insoddisfatta del dividendo di 8 centesimi per azione che sarà in pagamento dal 21 aprile. Per il primo trimestre di quest'anno «pensiamo positivo», ha risposto il presidente Cesare Geronzi a chi chiedeva anticipazioni sui primi risultati 2005. Il vertice del gruppo è impegnato nella messa a punto del nuovo piano industnale 2005-2007, che sarà presentato tra maggio e giugno. Piano industriale basato su «un perimetro del gruppo» che «per il momento resta quello che è», ha affermato l'amministratore delegato Matteo Arpe, perché «la struttura del gruppo oggi funziona bene ». Non sarebbero quindi in arrivo in tempi brevi novità sul Mediocredito centrale, merchant bank di Capitalia, o su Fineco.
Molte domande hanno riguardato la novità dell’Opa lanciata da Abn Amro su Antonveneta. Gli olandesi sono anche i primi soci di Capitalia. «i rapporti sono ottimi. Un azionista sempre vicino ma mai invasivo», ha detto Arpe. Nè Geronzi né Arpe paiono dare credito all’ipotesi che una volta conquistata l’Antonveneta, gli olandesi possano pensare a fonderla con Capitalia. In uno scenario di futuro risiko bancario «Capitalia si vede ancora nel ruolo di predatore, non di preda», ha affermato il presidente. Quello che sta succedendo con le offerte lanciate da Bbva su Bnl e Abn.su Antonveneta «è la realtà del mercato». «Oggi è il tempo della confusione. Aspettiamo che il polverone che si è alzato si posi», ha detto il presidente, «poi vediamo se la nostra strategia può trovare applicazione».
Geronzi ha anche smentito la voce di suoi dissidi, con il governatore Fazio: «Falso? Di più. State parlando di un’amicizia di 44 anni, ci vogliono cose grosse per metterla in discussione».
I vertici di Capitalia hanno fatto ricorso alla Corte d'Appello di Roma contro le multe per 770 mila euro comminate dal ministero dell'Economia per le modalità di collocamento dei bond Cirio alla clientela retail.