E Geronzi deposita una memoria sul caso Cirio

Finanza & Mercati

Cesare Geronzi passa al contrattacco, sul crac del gruppo Cirio. Dopo aver subito per mesi quasi in silenzio, il presidente di Capitalia pronto a dire la sua. Ieri mattina, i legali del banchiere hanno presentato una memoria difensiva sulla vicenda e sui rapporti avuti con Sergio Cragnotti.

Cesare Geronzi passa al contrattacco, sul crac del gruppo Cirio. Dopo aver subito per mesi quasi in silenzio, il  presidente di Capitalia pronto a dire la sua. Ieri mattina, i legali del banchiere hanno presentato una memoria difensiva sulla vicenda e sui rapporti avuti con Sergio Cragnotti. Geronzi, che è indagato per bancarotta preferenziale, ha sempre respinto le accuse della Procura così come le affermazioni del finanziere romano. In relazione alla transazione Eurolat tra Parmalat e Cirio, nella memoria si legge che «è stata un'operazione perfettamente legale,  svolta in assoluta trasparenza e correttezza». Nel documento, oltre 50 pagine, si spiega che l'attività della Banca di Roma (ora Capitalia) «è al di sopra di qualsiasi tipo di censura e che l’istituto si è mosso nel pieno rispetto delle leggi». Il dossier è stato presentato all’attenzione del procuratore aggiunto Achille Toro dagli avvocati Guido Calvi, Riccardo Olivo e Francesco Vassalli difensori di Geronzi. Sempre ieri si è svolta una riunione tra Toro, il pm Giovanni Ferrara e altri magistrati «per valutare le posizioni delle persone coinvolte nell'inchiesta e vedere chi debba essere fatto uscire dall’indagine o per chi può essere chiesto il rinvio a giudizio». Dei 25 principali indagati, nel mirino degli inquirenti romani sono rimasti 12 soggetti, fra i quali funzionari di Banca Intesa e Capitalia. L'ipotesi di reato su cui indaga la Procura di Roma vanno dalla bancarotta fraudolenta alla truffa, con particolare riferimento al collocamento dei bond.