Geronzi replica "Tanzi mente" Abn, fiducia al piano Capitalia

Finanza e Mercati

Parmalat, Capitalia all'attacco: "Tanzi è un bugiardo".

Abn Amro continuerà a "sostenere il piano industriale di Capitalia, che servirà a rafforzare ulteriormente la capacità di creare valore dell'istituto romano". Dopo gli scandali Cirio e Parmalat, che hanno coinvolto la banca guidata da Cesare Geronzi, ieri il principale azionista del gruppo capitolino ha lanciato al mercato un segnale di forte fiducia, che ha avuto un immediato riscontro in Borsa. Il titolo Capitalia, in calo di quasi il 5% in apertura, nel corso della giornata ha ridotto le perdite al 2,06%, chiudendo a 2.19 euro. Ma se il socio olandese si è astenuto dall'esprimere commenti sulla vicenda giudiziaria in corso. (Anche nell'interesse degli azionisti - spiega il portavoce di Abn - è nostra abitudine non discutere in pubblico la posizione dei top manager), Cesare Geronzi non ha usato lo stesso riguardo nei confronti di Calisto Tanzi. Così ieri è arrivata la dura replica all'ex patron della Parmalat, che ha rivelato di avere comprato sia le acque minerali Ciappazzi, sia Eurolat (holding del latte che faceva capo a Cirio), proprio su indicazione del presidente di Capitalia, che con quest'ultima operazione voleva entrare dall'esposizione verso Sergio Cragnotti". Il numero uno dell'istituto romana ha smentito categoricamente tali dichiarazioni, dando del bugiardo a Tanzi (che solo un mese e mezzo fa sedeva acconto a lui nel cda della banca) e accusandolo di essere il "responsabile", insieme all'ex direttore finanziario, Fausto Tonna, "di un dissesto aziendale senza precedenti mediante un organico e continuo flusso di informazioni e notizie difformi dal vero". Il giudizio sulle esternazioni rilasciate ai magistrati dai due dirigenti del gruppo agroalimentare non ammette repliche. Si tratta di dichiarazioni pretestuose - si legge nel comunicato - in quanto si riferiscono a transazioni vere, ampiamente documentate, ma che non hanno nulla a che vedere con i motivi del dissesto di Parmalat. La nota di Via Minghetti conferma inoltre la disponibilità del gruppo bancario a fornire i documenti che dimostrano in maniera inequivocabile la correttezza del proprio operato e riporta i giudizi di analisti di banche d'affari in merito all'operazione Eurolat. Ad esempio, quello del Credit Suisse First Boston del febbraio 1999, secondo cui le sinergie derivanti adalla integrazione dei marchi lattiero-caseari di Cirio e Parmalat consentiranno di raggiungere una quota di mercato del 40% del latte fresco e del 50% in quello a lunga conservazione. Ma anche quello di Morgan Stanley, datato 26 ottobre 1999, che rilevava «consistenti complementarietà sotto il profilo geografico tra le due società perché Parmalat è molto forte nel Nord Italia mentre Cirio ha le sue radici nel Centro Sud. L'acquisizione di Eurolat, secondo la banca d'affari, avrebbe offerto a Parmalat una opportunità unica per affermare una leadersbip nel settore del latte.