Patto Capitalia soci cercasi. Geronzi tesse con i Ligresti

Finanza e Mercati

Sciolto il patto con la Toro, adesso De Agostini è un partner a tempo. Possibile accordo con Fondiaria-Sai

Cesare Geronzi è rimasto solo nel bancassurance e cerca un nuovo partner, mentre è impegnato nelle manovre che porteranno al rinnovo del patto di sindacato di Capitalia, scaduto 10 scorso 6 dicembre. Dopo l'annunciato ritiro del presidente della Cassa di Roma, Emmanuele Emanuele, che prepara il ridimensionamento al 5% della sua partecipazione, anche la De Agostini ha annunciato ieri il progressivo ritiro delle quote tramite la controllata Toro (6,6%). Il gruppo assicurativo ha raggiunto un accordo che lascia il business assicurativo nelle mani di Via Minghetti, preparando il terreno a un ridimensionamento di De Agostini dall'azionariato della banca capitolina.
Queste le tappe dell'operazione: Toro venderà a Capitalia il 47,5% del capitale detenuto nella società di bancassurance a un prezzo di 245 milioni, consentendo così all'istituto presieduto da Geronzi di arrivare al 95% di Roma Vita (l'altro 5% è posseduto da Carditi). Quindi cederà subito sul mercato l'1,6% circa delle sue partecipazioni in Via Minghetti, impegnandosi a congelare le altre quote (il 2% per tre anni e il resto per un anno). Un segnale che potrebbe significare l'ingresso della casa editrice di Novara nel patto, con quella quota del 2% immobilizzata per tre anni. Uscendo dall'accordo di bancassurance con Capitalia, De Agostini rinuncia definitivamente a un futuro sviluppo del business con la banca romana, spostando i suoi interessi finanziari su altri interlocutori.
L'intesa modifica i precedenti accordi siglati qualche mese fa dall'ex azionista della Toro, Fiat. Capitalia non eserciterà il diritto di acquisto delle azioni dismesse da Toro con un premio del 25% sui corsi correnti e allo stesso tempo il gruppo assicurativo rinuncerà al diritto di vendita del 47,5% di Roma Vita a un prezzo di 370 milioni. L'operazione, concordata punto per punto con Geronzi, se da un lato sancisce certamente l'ingresso di De Agostini nel nuovo patto di sindacato, dall'altro rappresenta la perdita di Novara come partner industriale per l'istituto di Via Minghetti. A questo punto, l'unico socio forte resta il colosso olandese Abn Amro, che sarebbe pronto a incrementare il suo peso (attualmente al 6,6%) per entrare più autorevolmente nel nuovo patto. Ma è molto probabile che Geronzi, a caccia di nuovi soci e per bilanciare il ruolo di supremazia nel quale verrebbero a trovarsi gli olandesi, decida di giocare ancora la carta-assicurazioni per chiudere la partita con una soluzione capace di dare all'istituto un equilibrio più solido.
Dopo il rifiuto del patron della Tod's, Diego della Valle, e del numero uno di Parmalat, Calisto Tanzi, il presidente di Capitalia potrebbe decidere di offrire in dote Roma Vita a Fondiaria-Sai (già socio del gruppo bancario col 2,8%) in cambio dell'ingresso di Jonella Ligresti e del suo gruppo nel patto.