Nel mirino di Geronzi i crediti delle controllate

Finanza e Mercati

Capitalia incita le sue banche a valutare meglio la solvibilità dei clienti per ridurre le sofferenze. Nel 2002 calo della raccolta

Alessandro Profumo, sta tentando di far funzionare le sue banche «come orologi svizzeri» dal momento che l'ad di Unicredito ha smentito anche ieri «ogni possibilità di integrazione fra i due gruppi». Ma l'impegno di Geronzi sarà arduo. La qualità del credito continua a essere la spina nel fianco del Gruppo Capitalia, nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi mesi abbiano permesso di ridurre a fine 2002 l'ammontare complessivo delle sofferenze nette (più i crediti incagliati) a 6,7 miliardi dai precedenti 7,6. E per venire incontro a questa necessità, avendo peraltro bene in mente anche i requisiti di Basilea, l'istituto guidato da Geronzi ha messo in moto una poderosa macchina. In particolare procederà nei prossimi mesi ad affinare ed estendere la «procedura semaforo»: uno strumento in grado di assegnare alla capogruppo funzioni di controllo e di coordinamento sull'attività creditizia delle banche partecipate, che ormai sono tante. L'introduzione di nuovi strumenti, si legge nella bozza di bilancio 2002, ha prodotto risultati soddisfacenti per il segmento small business: quindi saranno estesi anche agli altri segmenti di clientela.
Peraltro, già nel 2002 la banca è intervenuta pesantemente sulla voce rettifiche e accantonamenti: 2.338 milioni di euro, il 52% in più rispetto all'anno precedente allo scopo di allineare il livello di accantonamenti sui crediti alle previsioni del piano industriale. E le cose non vanno meglio sul fronte della raccolta, che si è ridotta alla fine dello scorso anno a 116,3 miliardi di euro contro 136,1 miliardi di fine 2001 (dato proforma che include il Gruppo Bipop-Carire). La raccolta da clientela si è attestata a 81,1 miliardi mentre la provvista da banche a 31,6 miliardi. Il saldo interbancario netto ammontava a 11,2 miliardi, ma in questo caso il calo del 43,6% è coerente con la strategia del gruppo di ridurre la dipendenza dall'interbancario.
La situazione non sembra però preoccupare il presidente Geronzi, che nella lettera agli azionisti annuncia il completamento in tempi brevi di tutte le iniziative di recupero crediti e la completa integrazione di tutti i processi di Information techology per aumentare la redditività del gruppo.