Geronzi smentisce fusioni

La Stampa

"Montendison? Ci siamo e ci restiamo" Nel cda di Banca di Roma entra Tanzi

Prima di pensare ad ulteriori aggregazioni, il sistema bancario deve completare il processo di riorganizzazione. Il presidente della Banca di Roma, Cesare Geronzi, glissa così le domande sulle possibili alleanze, in particolare un ipotetico accordo con il SanPaolo IMI. "Il sistema bancario - dice nel breve incontro con i giornalisti al termine dell'assemblea di bilancio - per ora deve completare il processo di riorganizzazione e di ristrutturazione. Una volta completata si riaprirà la valutazione e l'interesse", aggiunge.
Nessun dubbio invece sul ruolo delle fondazioni che cominciano a voler pesare di più nel sistema creditizio. Geronzi richiama alla legge Ciampi, che prevede la dismissione, per quanto graduale, dei pacchetti di controllo nelle banche da parte delle fondazioni. "Esiste la legge Ciampi. E' bene che trovi applicazione, non solo nelle regole che definisce, ma anche nello spirito che ha prodotto".
Geronzi è stato riconfermato ieri presidente della Banca di Roma dal nuovo consiglio di amministrazione che si è riunito dopo l'assemblea dell'istituto romano, Jan Maarten de Jong e Antonio Longo sono i vice presidenti, mentre Carlo Salvatori resta l'amministratore delegato. Il Cda ha inoltre confermato in cinque il numero dei  membri del comitato esecutivo, del quale fanno parte Cesare Geronzi, Antonio Longo, Carlo Salvatori, Antonio Nottola e Vittorio Ripa di Meana. Nel consiglio di amministrazione sono usciti invece  i consiglieri Rocco Forte e Piero Colonna e sono entrati al loro posto Callisto Tanzi e Luciano Sarnari.
Geronzi ha anche ricordato che alla Banca di Roma è stata "fatta una ipotesi di partecipazione finanziaria del 5% in Italpower", il consorzio di cui fanno parte Acea, Aem Torino, Aem Milano e la svizzera Atel ed è in corsa  per Elettrogen, la prima genco dell'Enel sul mercato. Ha precisato che i rapporti della Banca di Roma con il gruppo Olivetti sono "molto strategici e di piena armonia".
Riguardo al recente acquisto dell'1,9% di Hopa (uno degli anelli della catena di controllo del gruppo di Ivrea) Geronzi ha sottolineato che la Banca "è già azionista di Olivetti, sta nel consiglio di amministrazione e i rapporti commerciali sono eccellenti". Anche i rapporti personali delle dirigenze di Banca di Roma e Olivetti sono di "piena armonia".
Ultima precisazione Banca Roma non vende il suo pacchetto azionario in Montedison: "Là eravamo - dice Geronzi - là siamo e la resteremo".