BdS-Bancaroma, Geronzi accelera

Il sole 24 ore

ii consiglio sceglie Rothschild come advisor per la fusione - Regione e Fondazione insorgono

ROMA - La Banca di Roma va avanti per la sua strada. Sarà Rothschild ad assistere il Banco dl Sicilia (da parte sua l'istituto capitolino aveva già scelto Lehman), destinato alla fusione nella capogruppo e nel successivo scorporo nel quadro della riorganizzazione di Via Minghetti. La scelta dell'advisor, incaricato di definire i concambi in vista dell'operazione. E' stata fatta ieri dal cda dell'istituto palermitano. Una scelta che ha visto il no di Fondazione BdS e Regione Sicilia, titolari complessivamente del 39% circa del banco e che, a riorganizzazione avvenuta, si torverrebbero a detenere quote del 2-3 per cento ciascuna nella futura holding.
Così come non erano state sufficienti le rassicurazioni di Cesare Geronzi, sceso nei giorni scorsi a Palermo per incontrare il presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, così non sono bastate ieri a convincere i due soci di minoranza le linee del piano illustrato dal condirettore generale di Bancoroma, Carmine Lamanda, e dall'amministratore del Banco, Cesare Caletti. Un piano nel quale viene indicata un'operazione in due tappe in successione immediata: la fusione per incorporazionc dell'istituto isolano nella nuova capogruppo Banca di Roma Holding lo scorporo e il conferimento delle aziende bancarie a due società rispettivamente Nuova Banca di Roma e Nuovo Banco di Sicilia, alle quali si affiancherranno Mediocredito centrale (Mcc), Banca Manager e Banca della Rete. Con questa operazione, secondo Bancaroma, BdS manterrebbe integrità, marchio e livelli occupazionali. Unico "sacrificio" la cessione delle funzioni di tesoreria e finanza, destinate, nel progetto, a essere concentrate nel Mcc. Smentito invece il trasferimento alla Holding del patrimonio immobiliare (2.400 miliardi di valore stimato) che, assicurano a Via Minghetti, resterà a Palermo.
Le linee del progetto, tutttavia, non sono riuscite a far carnbiare idea a Regione e Fondazione. Di qui il voto contrario dei loro consiglieri. Al no è seguito, da parte dell'ente presieduto da Salvatore Butera, la decisione di designare l'avvocato torinese Angelo Benes, come consulente legale e la Price Waterhouse come proprio advisor. Ma più bellicose sono le dichiarazioni del presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, il quale - dopo essersi rivolto al Governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio - ha chiesto un incontro urgente con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Cuffaro, sollecitando la convocazione dell'assemblea regionale, ha parlato di piano "inaccettabile" e di "rischio per l'identità del Banco". "Valuteremo - ha aggiunto - lo pseudo-piano industriale che ci è stato presentato, per capire come si può agire per evitare uno scippo alla Sicilia".
"Ma che accadrà ora? Il clima, a Palermo, appare surriscaldato anche per la vicinanza delle elezioni per il nuovo sindaco (si vota domenica 22) e non è escluso che questo influisca sulla levata di scudi delle forze politiche alle quali si accompagna anche la dura opposizione già preannunciata da parte sindacale. La Banca di Roma, in ogni caso, non sembra avere intenzione di modificare la propria tabella di marcia. "Tutte chiacchere" ha tagliato corto ieri Geronzi: "Noi abbiamo i nostri progetti e andiamo avanti". La sicurezza del presidente - stando al tam tam dei palazzi romani - risiederebbe nel fatto che, nonostante l'opposizione di settori della maggioranza, potrebbe già contare sul via libera ai suoi progetti da parte di Palazzo Chigi Gianni Letta. Entro il mese è in programma un nuovo cda del BdS e, salvo sorprese, allora arriverà il via all'operazione.
Ieri, intanto Emmanuele Emanuele, presidente dell'Ente Cassa di Roma, ha ribadito l'intenzione della Fondazione di ridurre la propria partecipazione (oggi attorno al 18%) nel gruppo di via Minghetti in linea con la riforma Ciampi. Possibilità e tempi dell'operazione, ha aggiunto, dipendono tuttavia dal mercato e dalla conferma o meno degli sgravi fiscali previsti oggi dalle legge ma sotto accusa di Bruxelles.